Passaparola: Il grande imbroglio del 730 precompilato, di Carlo Garbarino


Il 730 precompilato è una macchina mangia-soldi, come aveva previsto e ribadito più volte il M5S. Lo dimostrano i numeri sconsolanti pubblicati dall’Inps. Il contribuente, di fatto, è costretto a scegliere fra 3 opzioni. La prima è fidarsi del 730 precompilato dall’Agenzia delle Entrate, che non contiene molte spese detraibili come quelle sanitarie, e porta quindi a spese aggiuntive per i cittadini, ma non è controllato dall’Agenzia delle Entrate. La seconda è affidare il 730 al commercialista, che lo può correggere e integrare, però, il risparmio ottenuto viene eroso dalla parcella dovuta al commercialista, anche perché il Governo ha aumentato a dismisura le sanzioni per gli errori nella dichiarazione dei redditi e il commercialista scaricherà questo rischio sul prezzo della consulenza. La terza opzione è compilare il 730 senza l’aiuto di nessuno: un’impresa titanica che espone ai controlli dell’Agenzia delle Entrate. È altissimo quindi il rischio di sanzioni salate. Il 730 è una tassa occulta imposta ai cittadini. Oggi Carlo Garbarino, professore di Diritto Tributario all’Università Bocconi di Milano, spiega perché il 730 precompilato è fatto male, e come i contribuenti possono difendersi da questo ennesimo salasso. Buona visione.

Professor Garbarino: Un saluto a tutti gli amici del blog di Beppe Grillo, vi ringrazio di questo invito che ho accettato. Non sono un militante del MoVimento 5 Stelle. La mia intenzione è dare un valore aggiunto a un dibattito in corso.

Blog: L’esperienza del nuovo modello 730 precompilato sembra essere partita male. Lei ha dichiarato di essere molto preoccupato, ci spiega perché?

Professor Garbarino: Il precompilato è un po’ un ibrido perché se da un lato non prevedesse nessuna modifica, di fatto già esiste ed è per il lavoro dipendente. La dichiarazione viene fatta dal datore di lavoro, situazioni molto semplici e molto semplificate. Dall’altro lato invece, per situazioni più complesse, implica una situazione poco efficiente, tale per cui il contribuente o accetta o se vuole modificare deve riattivare una procedura. C’è un certo disincentivo per attivare questa procedura nel momento in cui arriva una dichiarazione già precompilata dal fisco, dovendo poi a questo punto contattare un commercialista. Il discorso era più semplice farlo fin dall’inizio per le situazioni più complesse.

VIDEO Il 730 precompilato è inefficiente e pericoloso per la privacy

Se veramente dovessimo arrivare a un precompilato per situazioni fiscali complesse, vorrebbe dire che di fatto il fisco già conosce tutti i nostri atti economici, di consumo, è già tutto deciso non eserciteremo un diritto a determinare in maniera corretta il nostro reddito a cui poi si contrappone ovviamente un potere del fisco di controllare, una sana dialettica civile. Quindi da un lato mi sembra inefficiente, dall’altro nel medio – lungo termine mi preoccupa questa impostazione.

Blog: Nel modello precompilato non sono presenti tutte le forme di detrazioni di cui i cittadini possono usufruire per scaricare le spese. Per aggiungere una voce è necessario recarsi dal proprio commercialista o presso un centro CAF. Questo però comporta dei costi aggiuntivi e rappresenta un disincentivo. In pratica “Se tu cittadino rinunci alle detrazioni il Fisco non effettua ulteriori verifiche fiscali“, suona come un ricatto?

Professor Garbarino: Nel momento in cui io, contribuente cittadino medio, ricevo una dichiarazione già fatta, quasi cristallizzata, c’è un disincentivo a riaprire i giochi, invece se ho l’onere di farlo fin dall’inizio… per situazioni più complesse perché nelle situazioni semplici esiste già il precompilato, allora evidentemente avrò dei costi, dovrò dedicare delle risorse per fare questa cosa ma almeno la farò io direttamente o tramite un consulente che scelgo e pago con tariffe di mercato.

VIDEO Il ricatto del 730 precompilato

Blog: Molti commercialisti e centri CAF stanno “boicottando” il nuovo modello 730 precompilato (dato che è opzionale) invitando le persone a rimandare questa procedure al prossimo anno. Siamo di fronte a un buco nell’acqua? Si tratta di incompetenza o c’è dell’altro?

Professor Garbarino: Penso che sia molto saggio da parte dei commercialisti, dei professionisti, disincentivare un immediato utilizzo per due motivi: il minor numero di persone che lo utilizzeranno permetteranno di fare una fase di prova più efficace, e in secondo luogo quelli che il prossimo anno lo volessero utilizzare se ci fossero dei miglioramenti, potranno avvalersi di un’esperienza già fatta, quindi effettivamente mi sembrava una cosa saggia aspettare il prossimo anno, dato come stanno le cose al momento attuale.

Blog. Se consideriamo i clamorosi errori che sono emersi nelle ultime settimane in merito alle detrazioni, l’impreparazione da parte di commercialisti e CAF, la scarsa informazione ai cittadini e lo scetticismo da parte di studiosi e professionisti del settore, perché tutta questa fretta? Non sarebbe stato più logico partire direttamente il prossimo anno?

Professor Garbarino: Non lo so, francamente me lo sono domandato. Sicuramente c’è un messaggio che è positivo di per sé, ai cittadini: “il fisco ti aiuta a svolgere i tuoi adempimenti“. Dall’altro lato è un messaggio un po’ paternalistico che mi preoccupa perché alla fine le nostre attività economiche, i nostri atti di consumo in questa società capitalistica sono anche manifestazioni della nostra personalità, della nostra privacy, quindi mi sembra francamente giusto che ogni persona abbia il dovere e anche la responsabilità di costruire, da solo, avvalendosi di consulenti, la sua dichiarazione dei redditi, salvo situazione di estrema semplicità per i quali di fatto il precompilato già esiste.

VIDEO Gli errori nel 730 precompilato

Blog: Visto che stiamo parlando di dichiarazione dei redditi, vorremmo sapere quale è la sua opinione in merito alla proposta M5S sul Reddito di Cittadinanza?

Professor Garbarino: Il reddito di cittadinanza è un concetto importante anche da capire, da declinare venendo dalle esperienze straniere. Il reddito di cittadinanza non vuole dire che un cittadino solo per essere cittadino e per non avere redditi bassi riceve uno stipendio e un salario dallo Stato in Euro. Significa in maniera complessa cercare di costruire un portafoglio di misure, alcune monetarie, altre no che consentono (di vivere con dignità, ndr) alle categorie incapienti.

VIDEO Il Prof Garbarino promove il Reddito di Cittadinanza

Qui in Italia, nei paesi del sud Europa, in particolare per i giovani, attraversiamo un periodo drammatico del mercato del lavoro e purtroppo la prospettiva di molti giovani che magari sono anche studenti e non ancora disoccupati è remota, non mi sembra ci sia ancora questa però un’idea precisa di un reddito di cittadinanza come cinghia di continuità che permette di passare da un momento di disoccupazione a un momento di occupazione.
Un saluto a tutti! Grazie di avere avuto la pazienza di starmi a sentire. Passate Parola!