La lotta alla corruzione al contrario del Governo #corruzione

Ogni dichiarazione del Governo e dei giornali che ne cantano le gesta (ma fino a quando potranno continuare a reggergli il moccolo?) va letto sempre al contrario. Così si capisce meglio e subito. Afferma di volta in volta il ministro di turno, il cantastorie di mestiere: crescono i posti di lavoro! No, diminuiscono. Riparte l’economia! No, siamo in stagnazione. Ritornano gli investimenti dall’estero? Col cavolo, stiamo assistendo alla più colossale svendita di aziende italiane (a partire dalla Pirelli) a operatori esteri che decideranno in futuro la nostra politica industriale. Balle su balle che ormai vivono lo spazio di un mattino. Le tasse diminuiscono! La pressione fiscale è invece aumentata al 50,3%. Lo stesso, come è ovvio, vale per la super balla di giornata sulla lotta alla corruzione. In realtà si tratta di depenalizzazione del reato come spiegato nell’articolo. L’ennesimo favore a corrotti e corruttori di un governo abusivo.

“Ho votato “NO” a questa legge anti-corruzione perché in realtà i suoi effetti, ammesso e non concesso che veda la luce, non possono essere letti al netto della nuova disciplina che oggi 2 aprile entrerà in vigore (Dlgs 16 marzo 2015 n. 28) e che esclude la punibilità per i reati fino a cinque anni se il fatto è di particolare tenuità e la condotta non è abituale. Il proscioglimento per tenuità del fatto può essere applicato fin dalla fase delle indagini preliminari e dal PM.
Questa è la più grande opera di depenalizzazione mai vista, indiscriminata e applicabile ai reati dell’universo creato. Una depenalizzazione camuffata perché non si cancella il reato ma, di fatto, la sua punibilità. E’ la la giusta compensazione dissolutoria nel caso questo Parlamento di indagati, inquisiti e condannati dovesse mai riuscire, pressato dall’ opinione pubblica, a modificare la prescrizione o i reati societari e di corruzione. Questa nuova disciplina si applica infatti a quasi tutti i reati societari e tributari e così alla maggior parte dei reati dei “colletti bianchi“. Una depenalizzazione che, nel silenzio della legge, applicandosi alla persona fisica, depenalizza anche qualsiasi responsabilità nei confronti della società e ente per conto del quale la persona ha eventualmente agito. Si demanda prima al PM e poi al giudice, incalzato oggi dalla responsabilità civile, un grosso fardello di responsabilità: archiviare e prosciogliere. Si demanda questo fardello dicendo però: attenzione se ricorrono questi due requisiti DEVI archiviare o prosciogliere.

Il meccanismo di depenalizzazione è determinato dalla conseguenza che non sono punibile ancorché responsabile per quel reato, ergo sono prosciolto.

Cosa prevede la legge anti-corruzione in discussione al Senato e sul falso in bilancio? Cosa prevede l’emendamento “armonizzato“, per dirla ironicamente, del Governo? Prevede che, riguardo al falso in bilancio, ci sia la non punibilità se ricorre la particolare tenuità!

E’ un grande imbroglio!

Ma c’è di più. Le norme penali più favorevoli al reo (quelle cioè che, modificando una precedente norma, introducono un trattamento di pena più lieve rispetto al passato) hanno sempre effetto retroattivo .

Pertanto la novella del 2 aprile si applicherà anche ai reati già commessi e la cui punizione non sia stata già scontata completamente o non abbia esaurito TUTTI i suoi effetti. Il giudice potrà rifiutare la concessione della non punibilità solo se l’indagato/imputato/condannato abbia già commesso, in passato, altri reati simili per condotta, scopo od oggetto di offesa.

Da domani tutti gli indagati, gli imputati e i condannati (che non abbiano esaurito ogni effetto) chiederanno rispettivamente l’archiviazione, il proscioglimento e la revoca degli effetti della condanna per tenuità del fatto. Saranno tutti “lindi“, sempre che abbiano un casellario giudiziario immacolato! E vergini come gigli saranno tutti candidabili e compatibili con buona pace della Severino e della sua legge anti-corruzione che prevede proprio la sospensione dei suoi effetti anche in caso di revoca della condanna. E con buona pace di Cantone sfiancato da una caterva di richieste incessanti di pareri su inconferibilità e incompatibilità d’incarichi!

Qualche esempio::

1) caso De Luca, condannato in primo grado per abuso d’ufficio e incompatibile in base alla legge Severino. Reato inferiore a 5 anni. Casellario giudiziale immacolato. Proscioglimento per tenuità del fatto. Sarà in pole position alle prossime elezioni amministrative, candido come un giglio!

2) Silvio Berlusconi, condannato in via definitiva per frode fiscale. Sul casellario giudiziale immacolato non ci giureremmo. Però il reato è inferiore ai cinque anni. Sta scontando gli effetti (decadenza e incandidabilità) di una condanna che oggi avrebbe potuto essere derubricata in proscioglimento per tenuità del fatto. E possibile che dal 2 aprile possa reclamare l’agibilità politica. Sul punto la Corte Costituzionale, la Cassazione e la Corte e la Corte Europea dei diritti dell’uomo sono chiare: il “favor rei” è sempre applicabile per fatti passati e in ogni stato del processo, della pena o dei suoi effetti.

A questo grande imbroglio alle spalle dei cittadini onesti non si partecipa! Senza se e senza ma. Per questo come iscritta al Movimento 5 Stelle ho votato “NO“.

Responsabile anti-corruzione di un ente pubblico