I suicidi di #Equitalia

“Una vita in scadenza.
La domanda non è quanto valga l’esistenza umana, ma quale sia il suo prezzo.
Quando istituzioni paralegali come Equitalia con la sua malagestione e i suoi modi da strozzino mercificano la vita dei cittadini fino a farla “scadere” per poi “vuotarla” e “renderla” siamo di fronte ad un omicidio di Stato con mandanti ed esecutori.
Stiamo parlando di uno dei più atroci delitti dei nostri giorni: ammazzare i piccoli imprenditori a colpi di tasse, di interessi pretesi dalle banche e di cartelle di Equitalia.
Stiamo parlando di un sistema economico nazionale che impone ai nostri artigiani e commercianti imposte e contributi che incidono per il 68,3% sui loro utili.
Stiamo parlando di un’Italia che, con una pressione fiscale salita al 50,3% nel quarto trimestre del 2014 (ultimi dati ISTAT), schiaccia i padri di famiglia e li induce all’annientamento non solo morale.
Annullato, terminato, scaduto: così si è sentito Silvio Buttiglione, piccolo imprenditore nel settore profumeria, quando una sera, nella sua casa di Montesilvano, ha deciso di farla finita dopo essere stato messo in ginocchio dal mostro Equitalia.
Poteva essere la 165esima vittima di quel fenomeno sociale definito “suicidio economico” ma che, in realtà, è una strage di Stato.
Per fortuna è stato salvato dalle forze dell’ordine giusto in tempo, in quel limbo tra la vita e la morte.
Allora perché ne parliamo? Perché la vita di Silvio è in scadenza. 9 aprile 2015.
Dopo questa data i suoi creditori passeranno all’incasso: Credito di Romagna per 88.000 euro, condominio Ares per 3.300 euro, Plusvalore spa per 22.000 euro, Italfondiaria per 147.000 euro.
Ecco quanto costa la vita di un uomo.
Noi del Movimento 5 Stelle, invece, siamo convinti che l’esistenza di ogni cittadino abbia un valore e non un prezzo.
Per questo ci appelliamo al buon senso dei creditori e chiediamo loro, a gran voce, di sospendere la riscossione delle rispettive somme. Sospendere la riscossione per permettergli di rifiatare.
Non macchiatevi di un delitto atroce che, sebbene non previsto dai codici penali, il valore della solidarietà condanna con forza e senza appello. Non siate complici di un sistema che già si porta sulla coscienza 164 morti da gennaio a settembre 2014
Ascoltate la sua storia.
Cercate di capire le enormi difficoltà che Silvio e tutti gli italiani sono costretti ad affrontare ogni giorno.
Quando ad un uomo si sottraggono il lavoro, la casa e la dignità, restano la disperazione e la morte, che non è solo del corpo ma è anche morale e sociale.
Noi del Movimento 5 Stelle abbiamo deciso di non essere complici degli omicidi di Stato. Siamo dalla parte dei piccoli imprenditori, dei commercianti, degli artigiani, dei lavoratori autonomi. Eroi moderni che quotidianamente fanno grande l’Italia.
Per combattere la disperazione dei cittadini ci siamo tagliati lo stipendio da parlamentari e abbiamo creato un fondo per il microcredito alle imprese.
Ad aprile daremo vita al punto di “Soccorso Equitalia“, il primo di tanti in Italia, al quale chiunque si senta vessato dal peso delle tasse potrà rivolgersi.
Un luogo in cui si asciugheranno le lacrime e si donerà la giusta forza per ripartire.
Intanto, i creditori di Silvio Buttiglione hanno l’opportunità di non macchiarsi le mani del sangue di un italiano perché siamo una comunità e in una comunità i problemi di una persona si affrontano insieme.
Nessuna somma può valere la vita di un uomo. Sospendete la riscossione oppure vi trasformerete anche voi in assassini!Carlo Sibilia, portavoce M5S Parlamento