Passaparola: Come fare un #OrtoSinergico e dimenticarsi del supermercato, di Alessio Mancin

Nutrire il pianeta? Tra qualche anno ricorderemo EXPO come la sagra più demenziale del secolo. Durante l’organizzazione son finite sotto inchiesta molte delle società appaltatrici e degli organizzatori, e altre ci finiranno. Passati sei mesi a Milano dell’EXPO resterà una distesa di cemento. Se ci riuscite, mangiatevela.
Il Blog ha intervistato Alessio Mancin docente della libera scuola agricoltura sinergica che spiega come fare un orto sinergico e mangiare i prodotti sani della terra, di lui non sentirete parlare ad Expo tra lo stand di Mc Donald e Coca Cola. Sulla base dei principi di un agronomo giapponese dell’inizio novecento è nato un metodo di coltivazione innovativo, che si adatta perfettamente al clima mediterraneo nel totale rispetto della natura. E’ semplice, naturale e sostenibile. Se avete un piccolo pezzo di terra potete provare ad applicarvi. Buona lettura e passate parola.

Blog: Cos’è l’orto sinergico?
Alessio Mancin: L’orto sinergico è stato ideato negli anni ‘80 da Emilia Hazelip sugli studi dell’agricoltura naturale di Masanobu Fukuoka. Fin dalla sua morte, nel 2003, ci sono state due persone che l’hanno portato avanti e con il tempo hanno creato questo gruppo che poi è diventato anche un’associazione.
L’orto sinergico ha 4 principi fondamentali che sono:
1) non arare o calpestare la terra;
2) non utilizzare nessun tipo di concime chimico o animale;
3) non utilizzare nessun tipo di antiparassitario o diserbante;
4) utilizzare almeno 3 famiglie diverse nella nostra coltivazione.
In quest’orto ce ne sono 10 tipi e non ci sono solo piante, come vedete ci sono anche dei fiori, delle aromatiche, c’è un po’ di tutto. Ci sono anche quelle che molta gente chiama erbacce, io le chiamo erbe spontanee o “amiche che ci aiutano“. La paglia ci serve per coprire il terreno per evitare che la pioggia porti via la terra, serve per mantenere l’umidità quando fa caldo, la paglia si decompone crea humus. Ci sono i porri che sono ancora quelli dell’anno scorso e in alcuni casi stanno ricacciando, abbiamo la catalogna che è sempre dell’anno scorso, una verza che sta ricacciando dalla radice dell’anno scorso.
E’ importante lasciare le radici nel terreno perché così si decompongono e lo nutrono. Anche l’erba tagliata la utilizziamo in modo che la sua decomposizione naturale alimenti il terreno. Questo orto non è solo per piante commestibili, ci sono anche fiori che poi servono per avere le api e per avere gli insetti.

Blog: Quali sono le differenze tra coltivazione biologica e sinergica?
Alessio Mancin: La differenza principale tra la coltivazione biologica e l’orto sinergico è che non viene utilizzato nessun prodotto chimico né animale. Non utilizziamo né i diserbanti né antiparassitari, cerchiamo di lavorare con la natura e i ritmi naturali. È stato dimostrato da una ricerca del Dott. Alan Smith negli anni ‘70 che l’aratura uccide per troppa ossigenazione tutti i batteri e i microbi che ci sono nel terreno e quindi il suolo ha bisogno di ricreare questi elementi e ci vuole altro tempo. In agricoltura convenzionale vengono utilizzati concimi chimici.

Blog: Che dimensioni deve avere l’orto sinergico e quali sono i costi?
Alessio Mancin: Lo spazio può variare da 50 metri a quello che si vuole, a seconda di quello che si vuole coltivare, comunque consiglio di cominciare sempre da un qualcosa di piccolo perché questo orto ha bisogno di essere curato e ha bisogno di essere osservato e di fare esperienza, non è un orto comune.
Può costare qualche centinaio di Euro ma sono solo i costi iniziali: il tubo, i tutori, la paglia, le piantine. Poi nel tempo puoi imparare a farti le piantine e i costi che puoi avere derivano soltanto dai semi e dalle piantine. Qualcuno impara a farsi i semi e le piantine da solo.

Blog: La legislatura italiana che posizione ha preso nei confronti di coltivazioni alternative come l’orto sinergico? Esistono possibilità di sviluppo?
Alessio Mancin: Al Senato stanno cercando di fare qualcosa. Però non ne sappiamo poi molto e quindi dire che ci siano possibilità, in questo momento non le so e non le conosco.

Blog: L’orto sinergico può rappresentare una nuova forma di coltivazione agricola e creare nuovi posti di lavoro?
Alessio Mancin: È possibile che ci sia uno sviluppo lavorativo però non nell’immediato. Stiamo anche noi studiando alcune metodiche, sperimentando le coltivazioni da campo, però questo ha un divenire da qui a qualche anno.

Blog: I consumatori sono sempre più attenti a quello che mangiano. E’ una moda del momento oppure un lento cambiamento radicale delle nostre abitudini alimentari?
Alessio Mancin: C’è un cambiamento perché tra questa crisi che ci viene portata, la gente vuole ritornare a un qualcosa di più sano e di più naturale e vuole ritornare anche al contatto con la natura e quindi secondo me non è più una moda ma è un bisogno di ritornare a vivere in salute come lo stesso Dott. Berrino dice: ritorniamo a mangiare cibi sane quindi coltiviamoceli anche!

Blog: Quali sono le critiche più frequenti sulla coltivazione sinergica? Quali obiettivi volete raggiungere con l’orto sinergico?
Alessio Mancin: Dalla permacultura ho imparato che la critica non è costruttiva, quindi preferisco sempre prendere le parti più buone o cercare di ascoltare l’altra persona e comprendere perché mi “muove” una critica. Il nostro intento adesso è di divulgare il più possibile questo metodo e creare anche relazioni con le persone, quindi conoscere le persone e aiutarle in un percorso anche di crescita personale, anche di cambiamento a volte! Lo senti dentro! Vieni, lavora, assaggia i prodotti e poi ti rendi conto della differenza!
Passate parola!