Nessuno deve rimanere assetato: l’acqua pubblica è un diritto

“Perché la bolletta dell’acqua è così salata? Avete mai provato a capire perché negli ultimi 10 anni quello che dovrebbe essere un diritto è diventato invece un salasso?
Qualcuno vorrebbe picconare il risultato del referendum del 2011, in cui la stragrande maggioranza degli italiani ha detto no a ogni legge che possa affidare in mani private la gestione dell’acqua pubblica.
In Italia però succedono cose strane: i distacchi indiscriminati e senza preavviso sono all’ordine del giorno, il prezzo dell’acqua è aumentato del 95,8% negli ultimi anni, gli utili delle municipalizzate non vengono più reinvestiti per diminuire gli sprechi ma per massimizzare i profitti. In una sola parola, chi gestisce le risorse idriche risponde oggi più a logiche di profitto che a quelle di servizio. Le bollette servono per arricchire i soci tramite lauti dividendi.
Questa è una privatizzazione camuffata e in spregio del risultato popolare.
Il Movimento 5 Stelle porta al Parlamento europeo una delle sue battaglie storiche: quella della difesa di una delle sue cinque stelle, l’acqua pubblica. La proposta è semplice: NESSUNO DEVE RIMANERE ASSETATO. L’Organizzazione mondiale della Sanità ha fatto i calcoli: per assicurare i bisogni minimi di un individuo servono tra i 50 ai 100 litri di acqua al giorno. Questo fabbisogno deve essere garantito a tutti. Ecco perché il Movimento 5 Stelle propone un servizio idrico minimo garantito per ciascuno.
Non si possono fare affari sull’acqua. Lo dicono i cittadini europei che hanno firmato una petizione chiedendo alle Istituzioni europee di NON privatizzare l’acqua. 1 milione e 800 mila firme per il primo esempio di democrazia diretta europea.
La Commissione ha risposto in modo deludente perché non ha previsto nessuna nuova proposta legislativa. I principi contenuti nella sua Comunicazione sono sacrosanti ma vanno ribaditi con le leggi, non a parole. Inoltre, per quanto riguarda la “temuta” liberalizzazione dell’acqua pubblica, la Commissione sottolinea che è competenza degli Stati membri legiferare. In particolare, ha ribadito che il servizio di fornitura sia responsabilità delle autorità locali all’interno degli Stati membri, così come è loro responsabilità decidere se gestire il servizio direttamente, indirettamente o attraverso fornitori privati.
Adesso spetta al Parlamento europeo mettere una pezza alle risposte lacunose della Commissione. L’obiettivo è quello di rispondere alle legittime richieste dei cittadini europei che temono la privatizzazione dell’acqua pubblica. La Commissione Ambiente esprimerà la sua opinione sul seguito dell’iniziativa “Right2Water” entro maggio. Il portavoce del Movimento 5 Stelle Marco Affronte è relatore per il gruppo dell’EFDD del rapporto
Nel video Marco Affronte spiega come il Movimento 5 Stelle Europa difenderà il risultato dell’Iniziativa dei Cittadini Europei, una “procedura” promossa dal Parlamento europeo e dal Consiglio, all’interno della quale i cittadini dell’Unione hanno la possibilità di inserire delle questioni nell’agenda della Commissione europea, a condizione che abbiano raccolto almeno un milione di firme in almeno sette Paesi europei. La democrazia diretta e l’acqua pubblica vanno difesi.” M5S Europa