Il mugnaio buono ucciso dalle banche

“Il mugnaio buono che girava i Castelli Romani con le sue farine si è suicidato. Si chiamava Silvio Paoselli. Faceva il pane in un mulino antico che non riusciva più a mantenere. Quando la banca lo ha venduto all’asta ha perso tutto. Ha scritto un biglietto alla sorella e agli amici, ha affidato loro i suoi asini e si è gettato nel lago del Salto. Era un uomo molto semplice, sempre abbronzato con le mani nodose di chi lavora la terra. Consigliava sui tempi di lievitazione. La società ha deciso che un uomo così non serviva. Gli agricoltori lo hanno commemorato nei mercatini sporcandosi il viso di farina. Neanche un trafiletto sui giornali principali. La realtà è che questo tipo di Italia che tenta di sopravvivere non interessa più a nessuno.
È l’ennesima storia di un piccolo imprenditore che non ce la fa. Un agricoltore schiacciato dai debiti che non riesce più a vivere del suo lavoro, e anziché ottenere un aiuto, viene privato di tutto. Non conosciamo i dettagli della sua vicenda ma non è forse la storia di tanti artigiani, commercianti, professionisti, agricoltori, che popolano questo paese in crisi che non riesce più a dare risposta alle persone che lavorano? Il MoVimento 5 Stelle, da quando è entrato in Parlamento, versa parte degli stipendi dei portavoce alla Camera e al Senato, in un fondo per il microcredito alle Piccole e Medie Imprese. Un fondo arrivato in due anni alla consistenza di 10 milioni di euro. Soldi che sono andati a rimpolpare le risorse del Ministero dello sviluppo economico, che finalmente ha dato il via alle richieste di finanziamento per il Microcredito. Questa Italia che tenta di sopravvivere è anche la nostra. Nessuno verrà lasciato indietro.” Elena Fattori, M5S Senato