I 4 dell’Ave Maria, reloaded

“Per i quattro senatori in quota PD e PDmenoElle che, contemporaneamente, ricoprono la carica di presidenti e vicepresidenti di ordini professionali sanitari è arrivato il momento di calare la maschera da finti benefattori. I membri della Giunta per le elezioni del Senato devono fare una scelta: riconoscere l’incompatibilità tra il ruolo di parlamentare e quello di dirigente di un ente pubblico (e gli ordini professionali sono enti pubblici non economici), così come prescritto dalla legge, oppure difendere ancora una volta le posizioni della casta degli ordini. Per un qualunque cittadino dotato di buonsenso e di onestà la decisione che deve prendere la Giunta è ovvia. Ma qui, in questo Paese, la politica delle poltrone ci ha abituato ad autoassoluzioni ad castam. Tutto questo grazie al potere e all’influenza delle lobby degli ordini professionali, potere legato alla gestione di un fiume di soldi e all’accumulo di poltrone. Se n’è reso conto anche il Presidente dell’Autorità Anticorruzione, Raffaele Cantone, che si è occupato delle incompatibilità, pronunciandosi in modo netto circa la possibilità di cumulare la carica di parlamentare con quella di un presidente di un ordine: E’ vietato. Il 4 novembre Cantone dichiarava: “Sto avendo più problemi dalle lobby degli Ordini professionali che non dal Mose o l’Expo, è una cosa pazzesca“. Per questa ragione Mercoledì 11 alle ore 20.00 Raffaele Canton verrà sentito per rispondere in audizione Commissioni Affari Sociali e Costituzionali congiunte, circa i mancati adempimenti della legge Anticorruzione in seno agli Ordini Professionali. Noi, che siamo stati gli unici a sollevare il caso, dei tentativi da parte delle lobby degli ordini professionali di sottrarsi alle norme anticorruzione, abbiamo cominciato questa battaglia da oltre un anno. Un accentramento di potere che non ci ha spaventato. Anzi ci ha spinto ad andare fino in fondo, per la trasparenza e contro i conflitti d’interessi.” Massimo Enrico Baroni e la Commissione Affari Sociali M5S