Fuori gli indagati dallo Stato /3: Vito #DeFilippoaCasa

Il ministro Lupi si è dimesso pur non essendo indagato, nel governo ci sono quattro sottosegretari indagati. Devono andare via. Gli incarichi pubblici vanno interdetti agli indagati finché la magistratura non fa il suo corso. Oggi è il turno di Vito De Filippo del Pd (partito abituato agli indagati), Sottosegretario di Stato del Ministero della Salute, sotto inchiesta per peculato nell’ambito dell’inchiesta spese pazze in Basilicata e condannato dalla Corte dei Conti. De Filippo è stato presidente della Regione Basilicata per due mandati consecutivi dal 2005 al 2013, il secondo mandato si è concluso con le sue dimissioni a seguito dell’inchiesta sui rimborsi illecitamente percepiti da assessori e consiglieri per cui furono messi agli arresti domiciliari due componenti della sua giunta: Viti e Mastrosimone. Nell’inchiesta coordinata dal Procuratore capo della Repubblica di Potenza sono stati anche sequestrati conti corrente per un valore totale di circa centomila euro. Le somme sequestrate agli assessori e ai consiglieri regionali lucani indagati variano da circa cinquemila a 18 mila euro. A gennaio 2015, per i rimborsi illeciti ottenuti tra il 2009 e 2010, De Filippo è stato condannato dalla Corte dei conti di Potenza a “risarcire il danno prodotto alla Regione Basilicata” per l’ammontare di 2641,52 euro. Con De Filippo sono stati condannati altri 21 amministratori e consiglieri regionali per un totale di 206 mila euro. Secondo la Corte dei conti, è “provata l’esistenza di un diffuso malcostume da parte dei consiglieri regionali” messo in atto allo scopo di ottenere “un illegittimo rimborso di ingiustificate spese, principalmente di vitto e alloggio“. A Roma si sentirà come a casa. La pacchia è finita: Fuori gli indagati dallo Stato!
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