Fuori gli indagati dallo Stato /2: Davide #FaraoneaCasa

Il ministro Lupi si è dimesso pur non essendo indagato, nel governo ci sono quattro sottosegretari indagati. Devono andare via. Gli incarichi pubblici vanno interdetti agli indagati finché la magistratura non fa il suo corso. Oggi è il turno di Davide Faraone del pd, Sottosegretario di Stato del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, indagato per peculato per le spese pazze dell’Assemblea regionale siciliana, l’inchiesta sull’uso illecito dei fondi destinati ai Gruppi parlamentari. Nell’inchiesta sono indagati per peculato 83 consiglieri delle ultime tre legislature e 14 consulenti e dipendenti dell’Ars. Le spese illegittime, secondo gli investigatori, ammontano a oltre dieci milioni di euro. Cosa ha fatto Faraone nella vita per arrivare alla poltrona e perché il governo ce lo tiene incollato nonostante sia indagato? Le cronache lo ricordano perché nel marzo del 2008 secondo un’informativa dei carabinieri, andava in casa di Agostino Pizzuto, detto il “Basettone“, boss del clan San Lorenzo-Resuttana di Palermo, per chiedere sostegno elettorale. Nel marzo 2012 durante le primarie del PD per il comune di Palermo la cooperativa di disoccupati “Palermo Migliore” raccoglieva voti promettendo lavoro per la cooperativa, qualora Faraone fosse divenuto sindaco di Palermo. Nel video che testimonia ciò, gli autori stessi lo definiscono “voto di scambio“. Faraone nega e parla di macchina del fango. Con un curriculum così nel pd sottosegretario è il minimo sindacale. Per diventare ministro ci vuole almeno una foto a cena con un boss, altrimenti non sei nessuno.

Fuori gli indagati dallo Stato!

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