Napoli, vedi Itron e poi muori

Itron se ne va in Francia, a Napoli 46 famiglie a rischio povertà
03:58

“A Napoli ci sono 46 famiglie che rischiano di restare senza reddito e senza futuro per colpa della solita multinazionale americana che agisce soltanto in base a logiche speculative, dimenticando la propria mission industriale. Il Gruppo Itron, con un fatturato annuo di 1,9 miliardi di dollari, produce contatori di gas metano nel capoluogo partenopeo. E si avvale di uno stabilimento efficiente, con ottimi indici di redditività e ricco di commesse globali, dagli Emirati alla Bolivia, dal Pakistan all’Australia. Ora il colosso americano ha deciso di dismettere l’impianto per concentrare la produzione a Reims, in Francia. Una mossa dettata da una mera esigenza finanziaria cui fanno da contorno voci incontrollate sulla nascita di uno stabilimento nuovo di zecca in Romania, con un costo del lavoro che peserebbe meno della metà rispetto all’Italia.
La proprietà aveva provato a liquidare un’altra fabbrica in Germania, ma ha dovuto desistere per la forte opposizione del governo. In Italia, invece, non ha trovato il giusto potere di interdizione della politica. E ha colpito duro contro il ventre molle dell’esecutivo nostrano. I dipendenti in protesta hanno trovato una sponda attenta nel M5S che si è adoperato in prima battuta per far partire un tavolo di confronto al ministero dello Sviluppo. Lo stabilimento dovrebbe chiudere entro il 31 marzo prossimo, ma il primo passo, in un incontro che si farà a giorni, sarà quello di chiedere una proroga di un ulteriore mese per capire se nel frattempo Itron è disponibile a vendere e se ci sono dei candidati ad acquistare che possano rappresentare una credibile alternativa industriale. Una soluzione potrebbe essere Italgas, società della holding Snam che a sua volta è controllata da Cdp attraverso Cdp Reti. Dunque, un player nel perimetro del pubblico che tra l’altro è già oggi tra i principali committenti della Itron Napoli e che, con un investimento complessivo intorno ai 4 milioni di euro, potrebbe nazionalizzare il produttore di contatori e farsi così i misuratori in proprio. Monitoreremo la vicenda, controlleremo che abbia uno sbocco positivo e vi terremo informati. Mentre il governo latita e l’Italia perde i pezzi del proprio patrimonio industriale, il M5S continua a lavorare a fianco dei lavoratori e dei territori da difendere”.
M5S Parlamento