EXPO senza traduzioni: prima figuraccia internazionale

Nessuna traduzione. Niente cuffie. Nulla. Nemmeno un programma con i titoli delle conferenze. Possibile? Torno a mani vuote, senza poter riferire nemmeno a grandi linee i contenuti di questa giornata“. Rezina Ahmed è console generale del Bangladesh ed è vicecommissario per Expo del suo Paese, che parteciperà all’esposizione nel cluster del riso. Minuta, il timbro della voce basso, Rezina Ahmed, esprime pacata il suo stupore. “Sono stata invitata a questo evento, come altri ospiti internazionali che non parlano italiano, eppure arrivata qui scopro che non è previsto alcun tipo di servizio di interpretariato“.
Racconta dell’arrivo all’accoglienza dell’Hangar Bicocca, con la sua assistente che un po’ di italiano lo parla: “Abbiamo chiesto dove trovare gli auricolari per seguire la traduzione simultanea, hanno risposto che questo servizio non è disponibile. Abbiamo chiesto almeno il programma della giornata in inglese, hanno risposto che era stato preparato soltanto in italiano. Materiali in inglese erano disponibili ai tavoli tematici, ai quali però noi non partecipiamo“. “In sala eravamo in tanti stranieri e siamo rimasti spiazzati, dispiaciuti, quando la presentazione è iniziata in italiano. Nessuno di noi ha potuto seguire. Sorride, il console Ahmed, fa una piccola pausa e con delicatezza aggiunge: “Non vorrei fare una critica ma a Expo spero che sarà previsto un servizio di traduzione per i visitatori internazionali e che i materiali saranno disponibili anche in inglese“, racconta ancora il console.” fonte