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foto: Sergio Mattarella, l’attuale presidente della Repubblica, tira fuori dall’auto il corpo crivellato di colpi del fratello Piersanti. Nella macchina anche la moglie e la figlia della vittima. Era il 6 gennaio 1980
“1. Piersanti Mattarella, il fratello del Presidente della Repubblica, venne ammazzato a Palermo il 6 gennaio 1980.
2. Tommaso Buscetta, il pentito di mafia che con le sue rivelazioni permise la condanna di tutta la cupola nel maxi-processo, dichiarò che l’uccisione di Mattarella fu “un omicidio voluto dalla “Commissione“.
3. La “Commissione” è la Commissione provinciale di Palermo, l’organo direttivo di Cosa Nostra.
4. Di quella “Commissione” faceva parte anche Stefano Bontate, anche se stava perdendo potere a vantaggio dei corleonesi di Riina che lo fecero fuori nel 1981.
5. Leggendo la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Andreotti (prescritto per mafia) mi sono imbattuto in alcune dichiarazioni del collaboratore di giustizia Marino Mannoia. Parlando dell’omicidio Mattarella dichiara: “la decisione fu presa da tutti i componenti della “Commissione”, e su ciò erano perfettamente concordi il Riina, il Calò, l’Inzerillo ed il Bontate“.
6. Bontate, nel 1974, siglò un patto con Silvio Berlusconi in uno degli uffici dell’ex-cavaliere a Milano.
7. Il patto venne sancito grazie all’intermediazione criminale di Dell’Utri (fondatore di FI e condannato per concorso esterno in associazione mafiosa) e prevedeva protezione alla famiglia di B. in cambio di ingenti somme di denaro. In virtù di questo patto Cosa Nostra inviò il mafioso Mangano ad Arcore.
8. Quel patto, secondo i giudici, rafforzò il potere economico e l’influenza di Cosa Nostra, la stessa Cosa Nostra che sei anni dopo diede l’ordine di uccidere Mattarella.
Presidente se intende, come crediamo, combattere DAVVERO mafia e corruzione si guardi bene da questa gentaglia.” Alessandro Di Battista