Banca Etruria: la mangiatoia di Arezzo #Bancaetruria

La riforma delle banche popolari in tutta fretta

“Dopo la contestata ed affrettata riforma delle banche popolari di Matteo Renzi, resa più presentabile dalla portabilità dei conti correnti ed i sospetti di speculazione sui titoli (sui quali indaga la Procura di Roma) prima dell’ approvazione del decreto del governo,che le ha trasformate in società per azioni, come un fulmine a ciel sereno, la Banca d’Italia ha disposto il commissariamento di Banca Etruria, i cui titoli quotati, (analogamente a quelli delle altre banche interessate, erano aumentati di un + 62% in pochi giorni), per gravi problemi patrimoniali. In un laconico comunicato, Bankitalia ha fatto sapere che sotto la sua supervisione,la procedura di amministrazione straordinaria, avrà il compito di “condurre l’attività aziendale secondo criteri di sana e prudente gestione,e di individuare le iniziative necessarie per il superamento della crisi aziendale“, affidando a Riccardo Sora ed Antonio Pironti l’incarico di commissari straordinari, mentre Paola Leone, Silvio Martuccelli e Gaetano Maria Giovanni Presti sono componenti del Comitato di sorveglianza, tutti insediati da mercoledì 12 febbraio 2015.
Che Banca Etruria avesse erogato amicali crediti allegri, fidi incauti e linee di credito personali fino 20 milioni (!!??) a cui avrebbero avuto diritto i membri dei cda fino al 2012, era stata denunciato da Rossano Soldini, membro del cda di Banca Etruria che si dimise ad ottobre 2009 pochi giorni prima dell’ assemblea che defenestrò l’ex padre padrone Elio Faralli a vantaggio di Giuseppe Fornasari. Soldini ha raccontato in una intervista, di aver motivato la sua decisione direttamente a palazzo Koch, spiegando a Bankitalia che c’ erano consiglieri di amministrazione, sia di Arezzo che fuori, con linee di credito aperte fino a 250 milioni, cosa per lui inammissibile. Tanti di questi soldi, gli risulta, non sarebbero tornati mai più indietro. Soldini, tra l’ altro, acquistò all’ epoca spazi pubblicitari per motivare ai soci la sua clamorosa uscita. Cosa ha fatto la Banca d’Italia per accertare con atti ispettivi, quella gestione spericolata del credito e del risparmio, che porto’ la procura di Arezzo, guidata da Roberto Rossi, ad avviare solo nel 2013 una inchiesta, dopo una tardiva ispezione, che vede indagati per falso in bilancio l’ allora direttore della banca Giuseppe Fornasari, l’ ex direttore generale Luca Bronchi e il dirigente David Canestri?

Banca Etruria commissariata

Solo dopo le due ispezioni di Bankitalia, nel 2012 e nel 2014, la popolare dell’ Etruria e del Lazio è stata multata di 2,54 milioni di euro per “violazioni delle disposizioni sulla governance, carenze nell’ organizzazione e nei controlli interni, nella gestione e nel controllo del credito, violazioni in materia di trasparenza“. La sanzione riguarda 18 tra componenti ed ex componenti del Cda e del collegio sindacale e, tra loro, Pier Luigi Boschi, padre del ministro delle Riforme Maria Elena Boschi. I problemi patrimoniali e gli incauti affidamenti, che hanno portato il sistema bancario ad accumulare 181 miliardi di euro di sofferenze, che il governo vuole trasformare in Bad Bank con generose garanzie statali per poter cartolarizzare i titoli da immettere sui mercati,non riguarda solo Banca Etruria, l’unica quotata tra le sedici banche attualmente commissariate.

Le banche alla canna del gas

Il Monte dei Paschi di Siena, che non riesce a ripagare i 4 miliardi di euro di bond statali erogati 3 anni fa dal Governo per evitare il crack, ha avuto una perdita nel 2014 di 5,34 miliardi di euro; il Banco Popolare di 1,94 miliardi dopo rettifiche per 3,6 miliardi; Veneto Banca ha registrato una perdita netta per 650 milioni di euro; la Banca Popolare di Vicenza di Zonin, che aveva superato in extremis gli stress test BCE con operazioni a danno degli obbligazionisti,ha chiuso con perdite di 497 milioni, rispetto ai 31 milioni del 2013; Ubi Banca ha subito la seconda ondata di perquisizioni della Guardia di Finanza, nell’indagine della Procura di Bergamo, che vede indagati Giovanni Bazoli, Enrico Zanetti ed altri manager. Dov’erano gli ispettori di Bankitalia? Oppure c’è il sospetto di commissariamenti ad orologeria, come politica creditizia per piazzare i soliti fiduciari di Bankitalia ? I mancati commissariamenti di Monte dei Paschi di Siena e Banca Carige, solo per citare due delle banche sotto processo penale, con forti problemi patrimoniali, confermano decisioni arbitrarie che per la prima volta e’ stata censurata dal Consiglio di Stato.
La Banca d’Italia, se vuole riconquistare la credibilità al lumicino,deve cambiare registro, sia pubblicando una lista trasparente di tecnici e professionisti, che non si chiamino i soliti Inzitari, Sora, Leproux, ecc., dove attingere i commissari, che con una vigilanza più seria certamente carente, che possa prevenire commissariamenti e dissesti bancari addossati ai soliti correntisti con i più alti costi dei conti correnti pari a 321 euro,contro 114 della media europea“.
Elio Lannutti, presidente di Adusbef

Ps: Oggi alle 14 da Giletti il nostro Cancelleri, portavoce consigliere in Regione Sicilia

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