5 giorni a 5 stelle: il #BoschiGate

“Dopo l’elezione del Presidente, grande attenzione al suo discorso in aula: per la prima volta dal 2013 abbiamo udito dall’inquilino del Quirinale parole incoraggianti verso il M5S, sia sulla nostra presenza in Parlamento che per il nostro lavoro di opposizione che non fa sconti. Ci è piaciuto anche sentire che vuole ridare dignità al lavoro parlamentare (basta decreti!), che avremo finalmente un arbitro imparziale, e soprattutto che conta di sostenere la lotta alla mafia e alla corruzione. E proprio su questo punto i partiti in aula si sono spellati le mani ad applaudire, per poi riprendere il solito andazzo appena il giorno dopo. Al Senato infatti è stata prontamente bocciata la nostra proposta di calendarizzare la legge anticorruzione.
Un clan affaristico che non si lascia scappare neanche la nuova opportunità della legge sulle banche popolari: il fior fiore del PD è infatti molto chiacchierato su questo provvedimento, da Davide Serra (consulente di Renzi) per le sue attività borsistiche, al padre della Boschi sospettato di trarre vantaggi per la Banca Etruria in cui è coinvolto. Dopo la corruzione e il conflitto di interessi, c’è anche la mafia: non poteva davvero mancare. Maria Edera Spadoni e Giulia Sarti hanno fatto un question time alla Camera sugli ultimi arresti in Emilia. Dulcis in fundo, i poltronisti. Come il sindaco di Salerno De Luca, che finalmente dalla Corte d’Appello è stato dichiarato decaduto per le troppe cariche incompatibili fra loro. Andrea Cioffi ci racconta i retroscena.” M5S Parlamento

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