Le rive della baia fangosa #supercapitalismo

C’è qualche attinenza tra due date: il 9 novembre del 1989 e il primo gennaio del 2015?
26 anni fa crollò il muro di Berlino e l’economista Francis Fukuyama: profetizzò la fine della Storia in quanto il processo di evoluzione sociale, politica ed economica dell’umanità aveva raggiunto il suo apice e si sarebbe avviato alla sua fase finale. Era sottinteso in questo il trionfo finale delle democrazie contro i totalitarismi espressi dalla dittatura sovietica. Invece si trattava di tutta un’altra storia, dell’avvento del super capitalismo che avrebbe travolto le democrazie, una minaccia più seria del comunismo. Dal 1989 la parola democrazia è stata sostituita da libero mercato che però non è per nulla libero in quanto dominato da imperi bancari ed economici che sovrastano i governi nazionali senza bisogno di usare le armi, neppure una pistola giocattolo, usano più semplicemente il denaro.
Dio o Mammona? Non c’è più distinzione. Non si può più scegliere. Mammona è diventato Dio. Non c’è più dualismo. La politica è compravendita di voti alla luce del sole. Di alto e (come si diceva un tempo) e nobile non ha più nulla. Ci si vende per 80 euro senza vergogna e la ricchezza si concentra sempre più in poche mani. Date a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio, diceva Gesù, ma oggi Cesare ti chiede il pizzo, non la partecipazione sociale e Dio è morto quando si uccide per 15 euro: cappuccio, brioche e succo di frutta e ci si fa corrompere senza vergogna rimanendo al proprio posto quando scoperti. Il capitalismo moderno e la democrazia sono nemici giurati. Il trucco del capitalismo è di fingersi necessario per l’attuazione della democrazia. Ma è una balla. Il capitalismo attuale è un lupo travestito da buon pastore che divora qualunque cosa, a partire dalle coscienze per arrivare a divorare l’intero pianeta con parole magiche come Pil e crescita insostenibili nel medio termine. Cosa è importante più della vita? Oggi è il denaro. Il primo dell”anno del 2015 si è aperto con una tragedia di un paese post comunista diventato supercapitalista. Neppure nei peggiori incubi di Mao in una strada di Shanghai dal nome Bund il cui significato è “le rive della baia fangosa” lungo il fiume Huangpu, costellata da edifici che ospitano importanti istituti bancari, 36 persone sarebbero morte nella calca per afferrare mazzette di dollari falsi. Sono morte sotto le insegne di grandi banche per afferrare il nulla.