La #NotteDellOnestà il 24 gennaio a Roma, con Piercamillo Davigo

La Notte dell’Onestà il 24 gennaio a Roma in piazza del popolo a partire dalle 17.00. Gli onesti di tutta Italia sono invitati a partecipare! Insieme a noi ci saranno Sabina Guzzanti, Dario Fo, Jacopo Fo, Fedez, Salvatore Borsellino, Ferdinando Imposimato, Enrico Montesano, Andrea Sartoretti, Claudio Santamaria e Claudio Gioè che reciteranno brani tratti dalle intercettazioni di Mafia Capitale e tanti altri che stanno dando la loro adesione in queste ore. Sostieni l’evento con una donazione! Ti aspettiamo! Nicola Morra ha raccolto la testimonianza di Piercamillo Davigo. Di seguito il resoconto dell’incontro. Guarda il video!
Nicola Morra: Speriamo che ci sia sempre più gente a celebrare il valore dell’onestà e del rispetto delle regole però ben più di me ci potrà far capire perché sia importante dar vita a questi eventi il Giudice Piercamillo Davigo, una persona che io stimo immensamente e che all’inizio degli anni 90 insieme al “pool” tutto di mani pulite ha ridato a tanti milioni di italiani la speranza di poter farla finita con la politica che è semplicemente predazione e corruzione.
Piercamillo Davigo: In condizioni normali sarebbero superflue queste manifestazioni ma in una realtà come quella italiana dov’è stato stracciato il vero dell’ipocrisia, sono indispensabili. Francois de La Rochefoucauld diceva che l’ipocrisia è l’omaggio che il vizio rende alla virtù. In questo senso è positiva perché riconosce almeno la supremazia della virtù. E’ stracciato il vero dell’ipocrisia da quello che è emerso dall’indagini giudiziarie che ormai vanno avanti da oltre 20 anni la reazione degli appartenenti alla classe dirigente stano sorprendendo. Invece di smettere di rubare hanno smesso di vergognarsi raggiungendo livelli di improntitudine inimmaginabili in altri Paesi. Quindi bisogna ricordare loro che i cittadini non possono tollerare questo per sempre. Una delle regole fondamentali della democrazia è la assunzione delle responsabilità nei provvedimenti. Che non si sappia mai chi scrive le norme è davvero singolare e, quindi, salve poi l’assunzioni di responsabilità, dovrebbe esserci una sorta di tracciabilità e qualunque ufficio pubblico o privato, di solito sono le sigle che indicano chi ha scritto l’atto e, quindi, è davvero sorprendente tutto quello che accade. Di solito, in Italia, si fa l’esatto contrario di quello che sarebbe necessario. Di fronte a comportamenti devianti anziché intervenire per fargli finire, si depenalizzano o pure si riducono le sanzioni, si cambiano le regole processuali in modo da renderli non perseguibili . Il risultato è che continua a peggiorare la posizione dell’Italia negli indici di percezione della corruzione e continua a crollare prestigio dell’Italia nella Comunità internazionale.