Marino, spegni la luce

In Italia oltre al rovesciamento della realtà, praticato in modo indefesso dai media e da Renzie, vige anche il rovesciamento delle responsabilità. Non è accusato chi ruba, ma chi vuole pulizia. Nel caso del sindaco pro tempore Marino ovviamente deciderà la magistratura se è coinvolto nell’inchiesta Mafia-Capitale, ma un sindaco che, come le tre scimmiette non vede, non parla e non sente mentre è circondato da delinquenti e corrotti e da un tanfo che neppure la Cloaca Massima che ci sta a fare in Campidoglio? Se non è colluso, allora è incapace. Tertium non datur. Alla richiesta del M5S di fare un passo indietro, Marino ha risposto in modo surreale: Anch’io mi sto convincendo con rammarico che il M5S non vuole assolutamente nessuna responsabilità e nessun impegno. E vuole fuggire da qualunque condizione che li metta nella situazione di prendere decisioni“. Quindi la colpa adesso sarebbe nostra, del M5S che chiede pulizia, non del pd che doveva controllare e cacciare a pedate i corrotti, Quello stesso pd che ha salvato con il voto contrario all’utilizzo delle intercettazioni due parlamentari nei giorni scorsi. Marino, non è un’offesa, ma solo una constatazione, lei ha la faccia come il culo. Va in televisione a raccontare la barzelletta che non ha avuto contatti con Salvatore Buzzi, e poi ci sono foto, che lo ritraggono insieme a lui. Quando uscirà dal Campidoglio, forse per ultimo se farà comodo a Renzie, si ricordi di spegnere la luce. Quella la riaccenderà il M5S dopo le prossime elezioni amministrative.