Il ritmo di Renzie: più tasse per più poltrone

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Renzi aumenta le tasse agli italiani, ma tiene intatte le Poltrone. Ancora una volta solo slogan e promesse da parte del Governo. Mentre da un lato con la legge di stabilità Renzi ha aumentato le tasse per gli italiani (sulla casa, sul lavoro, sulla scuola, sulla sanità, ecc), dall’altra ha mantenuto intatte le poltrone di moltissimi dirigenti e dipendenti di società partecipate ed enti totalmente inutili che costano ai cittadini italiani circa 10 /12 miliardi di euro annui. Quasi quanto il reddito di cittadinanza proposto dal M5S.

I costi delle poltrone
Dal CNEL che ci costa 20 milioni di euro l’anno, con il proprio Presidente Antonio Marzano (ex ministro del Governo Berlusconi) che percepisce uno stipendio annuo di 217.000 mila euro, all’Istituto Nazionale della Montagna che ci costa circa 500 milioni di euro l’anno, passando per il Centro Piemontese di Studi Africani, per arrivare all’Istituzione per la Conservazione della Góndola, all’Unione Italiana Tiro a Segno, alla Fondazione Marconi, alla Cassa Conguaglio GPL, all’Istituto Agronómico dell’Oltremare, alla Arcus, all’Enit e così via sino a contarne circa 11 mila. Molti di questi assolutamente privi di alcuna utilità per i cittadini e ben 1454 addirittura formalmente inattive secondo l’Istat, nonostante abbiano comunque un cda ben retribuito. Agenzie, consorzi, società partecipate totalmente sconosciute ai cittadini e spesso composti da soggetti non identificabili e non identificati.

Enti inutili salvati con aumento delle tasse
Il CNEL per esempio, nonostante sia un organo previsto dalla Costituzione, riceve fondi anche dal Ministero del Lavoro e non ha alcuna vera utilità. Pensate che la sua principale funzione è quella di dare pareri al Governo e al Parlamento tra l’altro neanche vincolanti. In 52 anni di attività e ingenti stipendi corrisposti, chiaramente con i soldi pubblici, ha solo proposto 11 bozze di proposte di legge. Null’altro. O come l’ONC che solo per redigere qualche rapporto per gli immigrati ci costa oltre 250 milioni l’anno. O l’Enit, l’agenzia che dovrebbe rilanciare il turismo itálico, che ci costa quasi 20 milioni di euro l’anno. E che solo nel 2013 ha speso ben 138 mila euro per comprare giornali e riviste ed è stata anche oggetto di indagini da parte della Procura di Roma. Bastava eliminare molti di questi enti per evitare che gli italiani ricevessero vere e proprie stangate di tasse e imposte sulla casa, sui redditi, sui servizi sanitari, sull’iva, sulla scuola o persino sul pellet (prodotto di prima necesità che serve semplicemente a riscaldare le case). Vergognoso! Invece no. Nonostante il Commissario alla spending review Carlo Cottarelli ne avesse individuati diversi da eliminare con procedura d’urgenza, Renzi ha ritenuto opportuno mantenere in vita molte poltrone, infilando ad hoc norme di salvaguardia nella scellerata bozza della legge di stabilità (con parti totalmente mancanti e commi inesistenti), sulla quale nella notte tra il 18 e 19 dicembre è stata posta l’ennesima fiducia (al buio) da parte del Governo, in un clima istituzionale surreale e mai vissuto sino ad allora, come hanno raccontato coloro che lavorano in Senato da oltre 30 anni.

Stipendi d’oro
Ma evidentemente mantenere a vita le poltrone, le consulenze, le indennità, i lussi e gli stipendi d’oro porta al Governo Renzi voti, consenso e futuri equilibri elettorali. Ciò nonostante molti di tali enti non fanno altro che alimentare corruzione e concussione. Altro che carrozzoni da cancellare o tagli da applicare. Solo slogan da parte di Renzi. Null’altro. Ai cittadini, purtroppo, solo ulteriore tasse e imposte. Nel frattempo il M5S si batterà con tutte le proprie forze per spazzare via definitivamente caste e privilegi e per ridare, con responsabilità, davvero senso alle Istituzioni.
M5S Parlamento