Le televisioni sono nelle mani dei partiti

La TV non è un posto “libero” dove si va e si dice quel che si vuole. Gli attivisti ci chiedono spesso di andare in TV, e molte volte abbiamo già risposto. Questa ennesima volta proviamo a spiegare le nostre obiezioni punto per punto su ciò che viene chiesto più spesso. Speriamo di essere finalmente chiari!

– “Andate e pubblicizzate in TV quello che fate“.
In TV non decidiamo noi di cosa parlare, ma lo decide il conduttore. Se il conduttore vuole che rispondiamo su scontrini o altre scempiaggini, non possiamo parlare di altro perché ci toglierebbe la parola. Saremmo costretti a parlare di quello. Ai conduttori poi non interessa nulla di attività parlamentare, quindi non si pubblicizza un bel niente.
– “Abbiamo diritto ad un’informazione seria e completa“.
Purtroppo non esiste in Italia. E non basta un portavoce M5S in TV per avere informazione completa: gli argomenti li decidono loro e non noi, anche se siamo presenti in trasmissione. Invece di fare petizioni al M5S, fate petizioni alle TV per un’informazione seria e democratica.
“Andate a combattere e a dirgli in faccia il fatto loro“.
Noi siamo portavoce e cittadini e non facciamo wrestling televisivo. Strillare come oche per far divertire il pubblico e alzare l’audience non è la nostra missione. Non si “vince” niente al talk show, al massimo qualche battibecco. Ci hanno fatto credere che la politica sia questo, ma il M5S dimostra che la politica è ben altro, è una cosa in cui si partecipa e non si sta in poltrona a fare il tifo come al bar!
– “Almeno andate a ribattere alle falsità che dicono”.
Ribattere non serve a nulla. Se in trasmissione ci sono 4 politici/giornalisti famosi che accusano il M5S, la gente crede a loro e non a noi, anche se il nostro portavoce è presente e ribatte nel migliore dei modi. Specialmente se anche il conduttore ci dà addosso per farci fare brutta figura… come sempre succede.
– “Gli attivisti vogliono che andate in TV“.
Gli stessi attivisti poi ci dicono “Non vi abbiamo votato per stare in TV, andate a lavorare“. Allora, meglio lavorare da subito.
– “La gente e le vecchiette non vi conoscono“.
La gente e le vecchiette comunque non guardano i talk show, visti solo da persone già schierate politicamente per “fare il tifo“. Guardano i programmi spazzatura del pomeriggio e quelli di gossip, dove noi non andremo mai perché abbiamo una dignità. Quindi andare ai talk show non servirebbe a farci conoscere.
– “Salvini, ad esempio, è sempre in TV e dice la sua“.
Salvini è della Lega, che sta nel sistema da vent’anni. La Lega è la stampella dei partiti e non disturba, e quindi viene fatta parlare a piacimento. Cosa che non succederebbe mai col M5S, nessuno lascerebbe parlare liberamente il M5S come accade con Salvini.
– “Siamo stufi di dover discutere agli infopoint“.
Non c’è altro modo per far conoscere e valorizzare il M5S. Gli infopoint e i meetup sono l’arma più potente contro l’informazione malata e complice di TV e giornali. Il portavoce in TV, insultato e offeso da tutti i presenti, non vi sarebbe di nessun aiuto in questo compito.
– “I blog e le piazze non sono sufficienti a vincere“.
Neanche la TV, per come è gestita oggi. Siamo andati ogni giorno in TV a tutte le ore prima delle europee… siete soddisfatti del risultato?
– “Abbiamo fatto una petizione a Grillo/portavoce/Fico ecc“.
Gli attivisti fanno petizioni. E se l’informazione mente, o è serva, gli attivisti dovrebbero fare petizioni alle TV, ai giornalisti, alla stampa, per chiedere un’informazione democratica e corretta. Non petizioni al MoVimento di opposizione perché vada a subire in TV gli attacchi del regime! Non trovate?
– “Almeno fate una TV a 5 stelle“.
Per avere gli stessi spettatori della TV di caccia e pesca? Coloro che amano programmi di canzoni, balletti, gossip e cucina non accenderebbero neppure una TV che trasmette politica a 5 stelle tutto il giorno. La guarderebbero solo gli attivisti che già sanno, e si spenderebbero milioni per nulla. Meglio allora collegare il PC alla TV e far vedere alla nonna i nostri video o La Cosa, se quel che conta è l’elettrodomestico.

Se siete arrivati a leggere fino in fondo, avrete capito una cosa: la TV non è un posto “libero” dove si va e si dice quel che si vuole. Ripetiamo: la TV non è un posto “libero” dove si va e si dice quel che si vuole. Se un portavoce vuol parlare del lavoro parlamentare gli viene letteralmente impedito. La TV è la casa dei partiti dove noi non siamo graditi, e conoscono ogni tecnica per farci sfigurare. Non continuate a chiederci di andare… ma se lo volete davvero, chiedete tutti alle TV di fare un’informazione equa e imparziale. Quando ciò accadrà, finalmente ci saremo anche noi.