>>> Oggi a partire dalle 16 sul blog e su La Cosa verrà trasmessa da Palermo la diretta streaming dello #SfiduciaDay. Tra gli altri interverranno anche Paola Taverna, Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista, Nicola Morra e alle 20.30 Beppe Grillo <<< Fotomontaggio tratto dal quadro di Giotto di Bondone, Strage degli innocenti Le aziende italiane stanno pagando l’imposizione dell’euro a caro prezzo. Mentre una miriade di aziende fallisce, altre nonostante abbiano una tradizione, una storia e offrano prodotti di estrema qualità vengono acquistate e passano in mani straniere. Di seguito alcune della maggiori aziende italiane finite all’estero (fonte): 1998 1999 2000 2001 2003 2005 2006 2008 2009 2010 2011 2012 2013 >>> Per aiutare gli alluvionati di Genova fai la tua donazione a questo conto:
Dal 1998, quando la lira era già agganciata all’ECU (condizione postaci per poter entrare nell’euro), sono state vendute all’estero centinaia di imprese italiane che hanno fatto la storia e la fortuna del Made in Italy e del nostro Paese,tra queste: Locatelli, Algida, Fendi, Peroni, Lucchini, Wind, Riso Scotti. Solo negli ultimi quattro anni quasi 500 marchi nostrani sono passati in mano straniera. Uno degli ultimi marchi a perdere la proprietà italiana è stata la Garofalo a giugno di quest’anno, acquistata per il 52% da Ebro Foods. Secondo i dati diffusi dalla Coldiretti il valore dei soli marchi alimentari italiani venduti all’estero dal 2008 ad oggi oltrepassa i 10 miliardi.
L’euro ha fatto dell’Italia terra di conquista e di vendita all’asta al ribasso dei nostri marchi più prestigiosi. I gruppi stranieri hanno speso circa 55 miliardi di euro per portarsi via i marchi italiani più famosi, soldi che non portano alcun valore aggiunto alla comunità che invece si vede depredata di una ricchezza inestimabile.
E’ una strage delle imprese che porta l’economia al collasso.
Non c’è più tempo!
Fuori dall’euro per salvare le imprese del Made in Italy e recuperare la nostra identità.
Locatelli (Svizzera)
San Pellegrino (Svizzera)
Algida (Unilever)
Emilio Pucci (Arnault, Francia)
Fiat Ferroviaria (Alstom, Francia)
Bottega Veneta (Francia)
Fendi (Francia)
Peroni (Sudafrica)
Sps Italiana Pack Systems (Usa)
Acciaierie Lucchini (Russia)
Benelli (Cina)
Carapelli Sasso e Bertolli (Spagna)
Galbani (Francia)
Osvaldo Cariboni (Alstom, Francia)
Fiat Avio (divisione Fiat per il settore aerospaziale) (Usa,Inghilterra)
Fastweb (Svizzera, aveva già parte delle azioni dal 2007)
Belfe (Sud Corea)
Lario (Sud Corea)
Boschetti alimentare (confetture) (Francia)
Gancia (Russia)
Fiorucci (salumi) (Spagna)
Parmalat (Lactalis, Francia)
Bulgari (Francia)
Brioni (Francia)
Wind (Russia, prima Egitto)
Edison (Francia)
Mandarina Duck (Sud Corea)
Loquendo (leader nelle tecnologie di riconoscimento vocale) (Usa)
Eridania (zucchero) (Francia)
Star (Spagna) Controlla i marchi RisoChef, Pummarò, Sogni d’Oro, GranRagù Star, Orzo Bimbo ed Olita
Ducati (Germania)
Eskigel (produzione gelati per varie catene di supermercati) (UK)
Valentino (Qatar)
Ferretti (nautica) (Cina)
AR Pelati (pomodori) (Giappone)
Coccinelle (Sud Corea)
Sixty (Cina) Proprietaria dei marchi Miss Sixty e Energie
Richard Ginori (venduta a Gucci, Francese)
Loro Piana (Francia)
Pernigotti (Turchia)
Chianti Gallo Nero Docg (Cina)
Pomellato (Francia)
Scotti Oro (Spagna per il 25%)
IT11F0333201404000000812864 – Grillo Giuseppe – per Alluvione Genova – Banca Passadore, agenzia di Nervi <<<