Passaparola: RianimaMI, Salviamo i nostri cuori – di Claudia Buccellati

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10:00

“Buongiorno a tutti gli amici del Blog di Beppe Grillo, sono Claudia Buccellati, e sono Presidente dell’Associazione Per il Policlinico Onlus, Associazione che è legata al nostro Ospedale più importante, che dalla metà del ‘400 si occupa dei milanesi, non a caso viene chiamato la Cà Granda, l’ospedale dei milanesi. Quest’anno abbiamo aderito a una iniziativa del comune di Milano, insieme al produttore di defibrillatori, che si chiama Progetto RianimaMi.
Più del 70% dei morti per arresto cardiaco avviene non in ospedale, ma fuori, moltissimi per strada. L’arresto cardiaco colpisce tutte le fasce della popolazione. Per quasi il doppio quella maschile rispetto alla femminile e la fascia percentualmente più colpita è quella che va dai 55 ai 64 anni. Quando si verifica un arresto cardiaco bisogna intervenire immediatamente, altrimenti non si recupera il paziente. Dopo 4 minuti non c’è più l’afflusso di ossigeno al cervello e si verificano danni permanenti. Dopo 10 minuti la morte è certa.
Quindi per arrivare immediatamente con il defibrillatore il progetto RianimaMI che cosa ha pensato? Dotiamo di defibrillatori portatili tutte le unità mobili dei vigili urbani, cioè le moto e le automobili, dislocate in tutta la città. Questi mezzi arrivano prima dell’ambulanza. Abbiamo un numero unico per Regione Lombardia, un numero verde che smista le chiamate di emergenza; per cui a un certo punto quando si chiama il 118 immediatamente arriva la più vicina macchina dotata di defibrillatore. Un’ambulanza ci mette molto più tempo ad arrivare, perciò quando si verifica un arresto cardiaco per prima cosa bisogna chiamate il 118. Il 118 automaticamente manda la pattuglia più vicina. Qui siamo vicini a una postazione fissa di defibrillatore, che è la prima che abbiamo installato per la città di Milano: in Piazza Duomo, C’è un fortissimo passaggio di stranieri, che sono abituati sia a vedere il simbolo del defibrillatore, ovvero questo cuore attraversato da una saetta, sia a usarlo, perché all’estero non è obbligatorio aver fatto un corso.
Bisogna contribuire alla cultura del salvataggio da arresto cardiaco. Ricordiamoci che in Italia ogni anno muoiono 60 mila persone di arresto cardiaco, e non è poco. Bisogna iniziare dalle scuole, a insegnare a usare il defibrillatore e a fare il massaggio cardiaco. Due gesti che possono fare la differenza tra la vita e la morte, o tra una vita normale e una vegetativa.
Ogni anno per la giornata mondiale del cuore, come Associazione per il Policlinico, organizziamo la salita al Duomo gratuita e abbiamo la nostra equipe di specializzandi in cardiologia che rilevano i dati prima della salita e dopo i 211 gradini che ognuno può fare con la velocità che vuole. Comparando i valori dall’inizio alla fine uno può avere coscienza del suo stato di salute, del suo allenamento, e questi dati, poi, vengono elaborati dal Policlinico per fare una statistica sullo stato della popolazione. Ultimamente abbiamo visto, per esempio, che le donne sono molto meno allenate degli uomini, anche se muoiono meno di arresto cardiaco.
Ogni anno aggiungiamo altri dati per vedere come si evolvono le situazioni, quest’anno l’appuntamento sarà sabato 27 di settembre alle Guglie del Duomo, a Milano. Queste sono macchine intelligenti, per cui se uno vuole usare il defibrillatore quando non ve ne è bisogno, la macchina non parte. Questa è una garanzia, sia per chi la usa che per il soggetto su cui viene usata.
Il nostro è un progetto ambizioso, che naturalmente ha bisogno dell’aiuto di tutti, per questo primo totem abbiamo avuto l’aiuto di una banca, ma per tutti gli altri cerchiamo delle situazioni per raccogliere fondi destinati proprio ai defibrillatori.L’obiettivo è un sogno, ma i sogni aiutano a realizzare le cose vere, la realtà: tappezzare Milano, tutti i centri sportivi, tutti gli agglomerati, i supermercati, le palestre, le scuole, i cinema, le chiese, ovunque si riuniscano delle persone desideriamo mettere a disposizione dei defibrillatori. Visitate il nostro sito e chissà che a qualcuno di voi non venga voglia di riprendere l’iniziativa in un’altra città e addirittura di creare una rete in tutta Italia, capace di salvare i nostri cuori, quindi chiediamo l’aiuto di tutti.
Salvare una vita è una cosa che può salvare anche noi stessi. Passaparola!” Claudia Buccellati

Per contribuire al progetto: IBAN IT 41 Q 03268 01603 052848679860