Passaparola: Cooperativa Sociale A.la.t.ha. ONLUS

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A.la.t.Ha. è una Cooperativa Sociale Onlus che da quasi un ventennio si occupa di rendere più semplice la vita della persona con disabilità fisica e motoria. A.la.t.ha. nasce dal sogno di un uomo che ha deciso di trasformarsi da imprenditore puro a imprenditore del sociale… quest’uomo è Donato Troiano, fondatore di A.la.t.Ha e oggi pubblichiamo il suo Passaparola
“Ciao, benvenuti in Alatha. Qui ci occupiamo della creazione di tanti posti di lavoro sia per persone disabili sia di persone normali, quindi una integrazione totale, generale, la semplicità, la normalità di quello che dovrebbe essere per tutti.
Tutto quello che abbiamo come i box per la fisioterapia o i mezzi per il trasporto dei disabili è stato fatto tutto con il sostegno dei sostenitori: non abbiamo avuto finanziamenti da nessuno, tutto privatamente con i cittadini che da venti anni sostengono Alatha e le sue attività.
Abbiamo una palestra dove ci sono anziani, disabili e persone normali che vengono da noi.
Abbiamo dato vita a un centro di odontoiatria sociale. Qui abbiamo l’ambulatorio medico, dove il dottore fa le visite, che viene una volta alla settimana. Lo abbiamo fatto in collaborazione con l’accademia dentale, una associazione di dentisti. La abbiamo chiamata odontoiatria sociale perché deve mettere in condizione le persone che non possono, le persone svantaggiate, quelle meno abbienti di poter avere una cura dentistica. Stiamo parlando anche con il comune peri avere un servizio di qualità. Hanno fatto tutto loro a spese loro, noi non abbiamo speso una lira, cioè, abbiamo messo una poltrona, tutto questo è nato anche perché uno dei dentisti, il Dott. Acciarini, è sempre stato un nostro grande sostenitore, molto vicino a Alatha e al sociale, una persona molto sensibile.
La comunità di Via Amoretti, in questa anni ha ospitato persone che hanno un livello di performance cognitiva nella norma, però hanno grossi problemi di disabilità fisica. Noi cerchiamo di impostare il nostro lavoro nel modo più vicino all’ambiente famigliare possibile, per cui pure essendo una comunità dove c’è personale turnante (quindi non è una vera e propria famiglia) si cerca di offrire a tutti gli ospiti un loro spazio più indipendente possibile. Di fattp ospitiamo soltanto 5 persone, quindi una comunità molto piccola. Abbiamo tre camere singole e ogni ospite ha la possibilità di arredare la camera con oggetti di suo gusto, di potersi mettere una linea telefonica e quindi di condurre una vita il più vicino possibile alla vita indipendente. I nostri ospiti, poi, hanno tante attività extracomunitarie molto importanti, abbiamo due ragazze che fanno i campionati italiani di atletica leggera per disabili, abbiamo ospiti che fanno teatro, che frequentano associazioni al di fuori di Alatha, al di fuori della comunità, e la comunità in qualche maniera vuole essere anche un pochino un trampolino verso quella che è la vita indipendente, là dove questo sia possibile. Tanto è vero che abbiamo un ospite, che è con noi da 10 anni, è anche stato l’ospite che per certi aspetti ha aperto la comunità, in quanto è stato il primo a entrare, il primissimo, e adesso a brevissimo ci lascerà per andare a vivere in maniera indipendente, cioè da solo, in una casa sua e questo è un successo sia suo che della Comunità Montana del nostro progetto, noi siamo molto contenti!
Alatha è nata per mia volontà, non so se sia una vocazione o ero destinato a occuparmi di persone svantaggiate, che hanno bisogno di stare bene. Ho dismesso, quasi venti anni fa, tutte le mie attività e ho creato Alatha per dare un servizio, per migliorare la qualità della vita delle persone svantaggiate.
Può sembrare una frase fatta, però un Paese lo vai a valutare delle condizioni delle fasce deboli. Credo che continueremo, sempre di più, a fare quello che abbiamo fatto, cioè a continuare su questa strada che abbiamo intrapreso, perché aiuta e si occupa veramente di tante persone che hanno bisogno.
Lo facciamo in modo naturale, forse come dicevo prima non ci accorgiamo, ma credo che sul successo, non so, chiamatelo come volete, ma la riuscita di tutto questo è la semplicità di quello che facciamo. Il rispetto della persona nella sua essenza, punto e basta, questo è quello che ogni giorno ci fa alzare e ci fa lavorare e continuare su questa strada. Ringraziando il blog di Beppe Grillo e Grillo volevo fare una chiusura appunto su Alatha. Alatha è un bene comune, del territorio, un bene non solo delle persone disabili, non solo delle persone svantaggiate, ma un bene che va a beneficio di tutta la comunità.” Donato Troiano, fondatore Alatha
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