Cosa c’è nel patto del Nazareno? #RenziMetticiLaFaccia

Di seguito l’interrogazione firmata da Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio rivolta al presidente del consiglio Matteo Renzi

“Premesso che: l’attuale Presidente del Consiglio, in più occasioni ha incontrato Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia;
un primo incontro è avvenuto il 18 gennaio 2014 nella sede del Partito Democratico in Largo del Nazareno a Roma;
lo scorso 3 luglio, inoltre, Renzi ha ricevuto Berlusconi direttamente a Palazzo Chigi in un incontro di due ore, al quale hanno partecipato anche Lorenzo Guerini, Gianni Letta e Denis Verdini;
il contenuto di quello che viene ormai comunemente definito “patto del Nazareno“, non è però noto nonostante l’attuale Presidente del Consiglio abbia dichiarato, in più occasioni, che la trasparenza deve essere un valore della politica; da un lato, il contenuto di questo patto sembra vertere su alcune riforme istituzionali: legge elettorale, superamento del bicameralismo perfetto mediante modifica del ruolo e della composizione del Senato della Repubblica, riforma del Titolo V con modifica delle competenze tra Stato e Regioni; dall’altro lato, indiscrezioni giornalistiche riportano altri aspetti dell’accordo che sembra riguardare anche la materia della giustizia e l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica; difatti nel bollettino di Forza Italia del 23 luglio “Il Mattinale“, a firma del capogruppo forzista Renato Brunetta, si riporta una dichiarazione proprio di Berlusconi il quale ha affermato che: “non m’importa del Senato, accordo con Renzi è su Italicum e giustizia; inoltre, da organi di stampa, si legge che al centro del patto ci sarebbe anche la condivisione di un nome per la successione, nel ruolo di Capo dello Stato, di Napolitano come confermerebbero alcune voci di Forza Italia: “è certo che i due si sono accordati per un nome condiviso e questo nome non potrà mai essere Prodi”; l’esistenza di questo accordo, che incide su aspetti relativi all’indirizzo politico del Governo e su modifiche costituzionali, è stata evocata dal parlamentare di Forza Italia Donato Bruno (tra l’altro candidato di Forza Italia per la Corte Costituzionale), che ha pubblicamente dichiarato: “È inutile dirlo, esiste un accordo: il Nazareno ancora rappresenta un punto di riferimento che non possiamo e non dobbiamo assolutamente scalfire”; dentro Forza Italia c’è anche chi dice di aver visto un vero e proprio accordo redatto su carta, come ha affermato qualche giorno fa Giovanni Toti, europarlamentare di Forza Italia: “il patto del Nazareno esiste e io l’ho visto. Io come molti altri dirigenti di Forza Italia. Un semplicissimo foglio di carta che prevede alcune tappe schematiche del processo di riforma, un appunto scritto a penna sulle cose da fare”; Matteo Renzi, come riportato da agenzie di stampa, ha addirittura sostenuto che il patto del Nazareno sarebbe un vero e proprio atto parlamentare: “Quando leggo: che cosa c’è scritto nel patto del Nazareno? E’ un atto parlamentare, può piacere o no ma è un atto parlamentare”; si tratta però di un atto parlamentare che l’interrogante non è riuscito a reperire da nessuna parte; l’attuale Presidente del Consiglio ha altresì sostento che: “Quando vedo anche alcuni nostri dirigenti che dicono: chissà cosa c’è sotto? Questo è il governo che ha declassificato il segreto di Stato, figuriamoci… Quello che mi preoccupa è la forma mentis, questa idea che i politici mascherino sempre le cose”; di conseguenza è lecito aspettarsi dal Presidente del Consiglio Renzi un atteggiamento di totale trasparenza nei confronti del Parlamento e dell’opinione pubblica; poiché si sta procedendo alla modifica di molti articoli della Carta Costituzionale e, probabilmente, anche alla futura nomina di organi costituzionali semplicemente sulla base di un accordo che, nella quasi totalità, è segreto, è di fondamentale importanza che il Presidente del Consiglio renda pubblico con urgenza e nel dettaglio il suo contenuto; di conseguenza, nel caso in cui fosse realmente esistente un accordo scritto, il Presidente del Consiglio interrogato dovrebbe renderne pubblico il contenuto al fine di dare all’opinione pubblica ed al Parlamento la possibilità di conoscere tutte le linee programmatiche del Governo. Gli interroganti intendono sapere se il Presidente del Consiglio dei ministri non intenda riferire con urgenza al Parlamento in merito ai dettagli di quello che viene comunemente chiamato “patto del Nazareno” e se non intenda rendere pubblico il testo in formato cartaceo dell’accordo stesso con Silvio Berlusconi”.
Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio – M5S Camera