Piango, ma non mi arrendo

“Vedere quelle facce, di nuovo. Quelle facce e quelle mani che si apprestano a votare lo scempio della Costituzione, mi ha fatto piangere. Pensare a tutto ciò che avevano scritto e pensato i padri costituenti per fa sì che il nostro fosse un Paese civile e democratico, pensare che tutto questo adesso potrebbe essere cancellato con un colpo di spugna da persone che non so se hanno consapevolezza delle conseguenze a cui potrà portare un disegno di legge di riforma tale come è pensato dal Governo… pensare che tutto ciò possa avvenire giusto pigiando un bottone, in un attimo. Ecco questo mi mette tristezza!
Li guardo negli occhi ogni giorno questi onorevoli senatori e non capisco. Non capisco come possano accettare una cosa del genere. Come si possano mettere al di sopra dei padri costituenti (che ben sapevano, quando hanno scritto la nostra costituzione, cosa dovevano combattere). Per questo piango. Piango per i miei figli e i nostri figli a cui vogliono consegnare un non futuro, piango perché vedo un popolo asservito, piango perché vedo dei rappresentati delle istituzioni senza alcuno spessore politico, piango perché la nostra Italia si merita molto di più! Piango, ma non mi arrendo”.
Nunzia Catalfo, Portavoce M5S Senato