Unipol: la peste rossa non si ferma

>>> Oggi tutti in piazza San Giovanni a Roma a partire dalle 18 per la festa del MoVimento 5 Stelle. Io arriverò poco prima delle 19 in camper insieme a Gianroberto. Alle 19 farò l’intervento di apertura e alle 21 quello di chiusura. Alle 21.40 sarò su RAI3 per la tribuna elettorale in diretta da Piazza San Giovanni, la diretta sarà trasmessa anche sui maxischermi della piazza. Ci vediamo a Roma. #VinciamoNoi <<<

“Era il 9 marzo 2013, esattamente un anno e due mesi fa, quando denunciavamo (nel silenzio assoluto dei media italiani e degli organi di controllo che avrebbero dovuto vigilare) il disgustoso aumento di capitale messo in atto da Unipol nell’estate del 2012.
L’operazione bruciò gli investimenti di più di 110.000 piccoli investitori che si ritrovarono con un pugno di mosche in mano dopo aver tentato invano per 3 giorni di vendere le proprie azioni. Gli investitori istituzionali che possedevano importanti e consistenti pacchetti azionari invece uscirono qualche giorno prima dell’aumento di capitale vendendo in blocco le proprie azioni. Si può pensare che siano stati molto fortunati e che per questo non siano rimasti schiacciati dall’operazione di aumento di capitale che ha dilapidato i risparmi dei piccoli investitori, ma, a voler essere maliziosi, si potrebbe anche ipotizzare qualcosa di diverso e di molto meno limpido e casuale.
Era poi il 5 maggio 2013 quando, dopo aver letto il verbale dell’assemblea ordinaria della società “Unipol Gruppo finanziario S.p.a“, venivamo a conoscenza delle cifre che Unipol investiva annualmente per le campagne pubblicitarie sui Media italiani. (Ad esempio: 229.000 euro al corriere della sera, 217.000 euro a il sole 24 ore, 170.000 euro a SKY Italia, 102.000 euro a il resto del carlino, ecc.)
Ora noi non possiamo dire che queste cifre abbiano fatto sì che fino ad oggi nessuno, o quasi nessuno, abbia dato spazio alle nostre segnalazioni sul caso UNIPOL-FONSAI e sulle tante cose poche chiare che hanno preceduto il processo di fusione fra le due compagnie assicurative, ma è con una certa soddisfazione che accogliamo le notizie di questi giorni che ci raccontano di un’intensa attività delle fiamme gialle all’interno della sede bolognese di UNIPOLSAI.
Indagato l’Ad Carlo Cimbri per aggiotaggio dalla Procura di Milano nell’inchiesta che riguarda presunti illeciti nell’operazione di fusione che ha dato vita alla società UNIPOLSAI. Insieme a lui sono indagati anche Roberto Giay, già amministratore delegato di Premafin Finanziaria; Fabio Cerchiai, ex presidente del consiglio di amministrazione di Milano Assicurazioni; e Vanes Galanti, in passato presidente del consiglio di amministrazione di Unipol Assicurazioni.
Forse dopo il 25 maggio potremo iniziare a sognare un Paese davvero diverso. Un Paese in cui queste operazioni vengano vietate, controllate e pesantemente sanzionate. Un Paese in cui i grandi investitori istituzionali informino i cittadini in merito al loro desiderio di vendere le azioni a pochi giorni dall’aumento di capitale spiegandone le motivazioni. Un Paese in cui il mercato non venga drogato e in cui ci si possa fidare dei manager che guidano le grandi aziende. Un Paese in cui l’informazione non sia al 68esimo posto ma magari al primo posto proprio perché non tace ossequiosamente davanti ad operazioni del genere. L’iceberg sta crollando. #Vinciamonoi!”
Max Bugani