Una follia a 14 corsie

Paderno Dugnano. Rho-Monza: una follia a 14 corsie
(54:38)

Stamattina, parlamentari e regionali 5 Stelle saranno presenti al presidio in via Cesare Battisti a Paderno Dugnano, per fermare Serravalle che vuole fare le prime rilevazioni. L’autostrada a 14 corsie in sopraelevata in pieno centro abitato è una follia impensabile che noi fermiamo in maniera risoluta.

Il Comitato Interramento Rho Monza ha scritto al Giudice del TAR una lettera dopo la sentenza del 24 aprile in merito al ricorso del Comune di Paderno Dugnano, rimandando ogni decisione sulla sospensiva della Rho Monza al febbraio 2015 quando l’opera sarà già in gran parte realizzata:

Caro sig. Giudice, noi siamo dalla Sua parte! Noi tifiamo per Lei.
Ci è sembrato opportuno, chiarificatore e giusto, iniziare questa nostra lettera aperta chiarendo fin da subito “noi” da che parte stiamo. Stiamo – e staremo sempre – dalla parte della Giustizia. Quella giustizia che, leggiamo nei Tribunali non senza un brivido che ci percorre la schiena, “…è Uguale per Tutti”… e, ci permetta di aggiungere, è Amministrata nel nome del Popolo.
Quello che qui sta accadendo, sig. Giudice, è che qualcuno l’ha voluta mettere sotto scacco. Non ci creda così sprovveduti, noi abbiamo ben chiara la condizione in cui Lei si trova a dover operare. Ci è chiara la delicatezza della situazione che dovrà affrontare in sede cautelare e ci sono chiarissimi gli interessi in gioco. Ci è, infine, chiaro che una Sua mossa o escluderà noi dalla tutela giudiziaria prevista dal nostro ordinamento (salvo magari riconoscerci un risarcimento successivo alla realizzazione dell’opera) o lascerà EXPO senza un’opera connessa. Sig. Giudice, le assicuriamo che nessuno di noi vorrebbe trovarsi nella Sua situazione. La invitiamo però ad una riflessione: perché ora? Perché proprio ora che Expo è alle porte? Perché con tempi così ristretti e, soprattutto, per colpa di chi tutto questo?
La risposta è semplice ma non la daremo. Sarà chi legge queste poche righe a ricavarne un dunque.
Sig. Giudice, bastano pochi dati certi per risolvere l’arcano:
2006 Anno in cui nasce il Progetto
– l’opera NON rientra nelle opere strategiche di Legge Obiettivo;
2008 Milano vince EXPO – nel dossier di candidatura compare, tra le opere connesse, la RHO– Monza;
2010 Pubblicata la Gara di appalto – si sceglie l’appalto concorso per velocizzare i tempi
2014 Decreto Via che riporta per la tratta che si contesta “fatto salvo l’esito del tavolo Tecnico”; intesa Stato Regione e Decreto di Localizzazione; approvazione progetto Esecutivo e dichiarazione di pubblica utilità;
2014 è possibile, per la prima volta, ricorrere al Tribunale Amministrativo.

Un progetto che nasce nel 2006 non può costituire nel 2014, ben otto anni dopo, un’urgenza improrogabile. Gli unici atti che questi ricorrenti hanno potuto impugnare riportano in calce l’anno 2014. Non si poteva fare altro che aspettare di essere nella condizione di poterLe sottoporre le nostre ragioni, non prima e non dopo avremmo potuto farlo. Questo è il nostro momento. Sig. Giudice, Serravalle, Regione Lombardia, Provincia di Milano i ministeri e tutti i soggetti che qui si oppongono hanno deliberatamente determinato questa situazione, mettendo Lei, e noi tutti, nella difficile attuale condizione. Nel farlo, si è usata la leva dell’urgenza che, letti gli eventi degli ultimi otto anni, pare tardiva e pare costruita a dovere per renderLe la vita un po’ meno semplice. Questa artificiosa urgenza, costituita da ritardi propri degli Enti coinvolti, non può divenire l’ostacolo che ci nega l’accesso alla tutela cautelare del giudizio amministrativo.
Qui però Le viene in aiuto quanto detto nelle prime righe di questo breve testo. Una volta in aula, tiri il fiato, e prenda il coraggio a due mani.. e se ancora non basta si giri e legga su quel muro quello che i nostri padri costituenti hanno impresso con forza nella nostra Costituzione e, crediamo, nel nostro sistema giurisdizionale.. “La Legge è Uguale per tutti“. Non Le chiediamo di darci ragione a priori, Le chiediamo di darci una chance, sig. Giudice, Le chiediamo di metterci il naso dentro. Questi Cittadini, questo Comitato, e Queste Associazioni Le chiedono di voler entrare nel merito della questione e decidere per l’una o per l’altra parte. Un rinvio al 2015 altro non rappresenterebbe per noi che una sconfitta su tutti i fronti. Cronoprogramma alla mano, in quei tempi, l’infrastruttura sarà, certamente , ad un punto di non ritorno. Ci saranno piloni, ponti, espropri, maestranze e cantieri che sarà impossibile azzerare. Sarà impossibile riportare lo stato di fatto che oggi si scorge attraversando le zone di progetto. Se dunque lì dovessimo passare e vincere il ricorso, a cosa sarebbe valso? Noi un risarcimento non lo vogliamo! Non vogliamo essere risarciti, tanto più con soldi pubblici, ma vogliamo che sia tutelato il nostro diritto alla salute, a vivere in un ambiente salubre e a godere del nostro territorio al pari di chi, fortunato, non abita nelle adiacenze di quello che sarà l’ennesimo ecomostro di una periferia abbandonata.
Nessuno si è mai opposto all’opera in astratto, ma un’opera realizzata e progettata nel ventunesimo secolo, non può e non deve ricalcare quei canoni fallimentari introdotti negli anni sessanta ed abbandonati ormai da tempo in gran parte del mondo civilizzato. Interrate l’infrastruttura!
E allora, sig. Giudice, scacco matto in tre mosse!
Il Comitato Interramento Rho Monza