Passaparola – L’uomo che sussurra alle vigne: Carlo Cignozzi

La musica che risveglia la natura
(07:30)

Io, qui, da questo posto, da questa Toscana, dall’Italia, dall’Europa, non ho ricevuto un Euro. L’uomo che sussurra alle vigne è anche il titolo di un libro, che parla di me,
io non sono uno scienziato, però credo che la musica sia una componente talmente importante per la nostra vita che coinvolgere anche le piante e gli animali non sia una cosa sbagliata. Anzi. è una cosa utile. Mi auguro solo che questa metodologia – che è stata premiata anche dalle Nazioni Unite nel 2011 e ci ha inserito nei 100 progetti più eco-sostenibili del mondo – possa partire orgogliosamente dalla Toscana, da Montalcino, per investire anche tutti gli altri posti dove c’è agricoltura e viticoltura, per arrivare a uno scopo: uccidere OGM e chimica! Se le frequenze possono fare quello che fa la chimica con i suoi effetti devastanti e gli OGM, saremo tutti felici. Carlo Cignozzi, avvocato e agricoltore.

Carlo Cignozzi – Questo è un territorio magnifico, siamo a Montalcino, in un podere antico che ha quasi mille anni. Si chiama Paradiso di Frassina. Io sono capitato qui, in Val d’Orcia, 15 anni fa, in questo perdersi di colline dove non c’è nessuna bruttura. C’è solo arte, cultura. E’ un posto unico al mondo. Non per niente è patrimonio dell’umanità. Io sono venuto qui alla fine degli anni 90, e ho capito che in questo posto si poteva fare qualcosa di straordinario: mettere la musica. In questo magnifico posto, dove si faceva il mitico Brunello, io ho avuto questa illuminazione: se gli orientali, che sono i migliori osservatori della natura hanno detto che la musica e le frequenze sonore possono aiutare la natura a crescere meglio, io voglio seguirli, non so che cosa sarà.
Facevo l’Avvocato, però mi piaceva capire che cosa avrebbe potuto succedere con le onde sonore e la vigna di Brunello che mi apprestavo a fare. Ho iniziato a fare questa sperimentazione da solo. Poi ho notato che con le prime casse musicali messe negli angoli dei filari c’era una vita migliore, il metabolismo era accelerato, c’erano dei processi fisiologici migliorativi. Successivamente ho iniziato a collaborare con l’università di Firenze, con il grande professore Mancuso, che è un’autorità nel campo della cosiddetta neurologia vegetale. Abbiamo fatto un capitolato di ricerca anche con l’Entemologo professor Luchi, dell’università di Pisa. Nel giro di pochi anni abbiamo capito che le frequenze sonore, così come la luce, riescono a dare una vita e un metabolismo migliorativo a tutta la pianta.
C’è stato un boom mediatico, qui sono venute tutte le televisioni del mondo. A un certo punto negli Stati Uniti di America, un personaggio – Amar Boose – uno dei più grandi intelletti dell’audio, che a Boston si era nutrito con il MIT di grande fervore scientifico sull’acustica, aveva creato la sua compagnia: la Boose Corporated, la Roll Royce del suono.
Questo signore mi ha visto alla televisione, a Good Morning America, e mi ha aiutato. Io, qui, da questo posto, da questa Toscana, da queste istituzione, dall’Italia, dall’Europa, non ho ricevuto un Euro. Il professore Boose è arrivato qui attraverso il suo senior advisor. Mi ha dato una lettera, e pensavo che mi volesse vendere i diffusori a caro prezzo della Boose. Ho risposto: guardate che io non ce la faccio a pagare i diffusori della Boose. E quell’uomo mi risponde: io sono qui solo per darle questa lettera. Allora la apro e trovo scritto: “Carlo non ti conosco, ma io sono induista, e come tutti gli induisti io credo nella vibrazione universale. La musica è la più bella vibrazione che noi possiamo cogliere, ma noi umani non dobbiamo essere presuntuosi, perché questa vibrazione, che è la musica, non è fatta solo per noi, ma è per tutto il mondo biologico, comprese le povere piante che rappresentano il 98 per cento del mondo biologico in questa terra. I follow you, ti aiuterò”.
Questa è stata per me una cosa meravigliosa, ho iniziato a collaborare con questo personaggio e questo personaggio mi ha dotato di un centinaio di diffusori di ultima generazione, a allo stesso tempo ha aiutato anche l’Università di Pisa e di Firenze.
La musica è una vibrazione utile all’uomo. Noi abbiamo bisogno di musica. Hai mai visto – dallo sciamano ai grandi concerti degli anni 2000 – che l’uomo abbia detto no alla musica? No! Ha iniziato con il ritmo, la percussione, con la melodia, la voce, e con la armonia, la composizione di vari suoni, ad avere ingresso in un mondo nuovo, che è il mondo della musica e dell’armonia. Nessuna civiltà umana ha fatto a meno della musica, questo ci fa pensare. E il discorso non riguarda solo gli uomini. Nel Medioevo, ad esempio, i monaci francesi con le loro ricerche e osservazioni, avevano notato che mettendo la stalla vicino al coro dove si esibivano i canti gregoriani, le mucche di quelle stalle producevano più latte e di una qualità migliore.
Lasciamo stare Pitagora, Newton, tutto quello che è stata la ricerca della musica e armonia dal punto di vista dell’uomo o anche dal punto di vista matematico, geometrico e fisico. Io non sono uno scienziato, però credo che la musica sia una componente talmente importante per la nostra vita che coinvolgere anche le piante e gli animali non sia una cosa sbagliata. Anzi. è una cosa utile. Mi auguro solo che questa metodologia – che è stata premiata anche dalle Nazioni Unite nel 2011 e ci ha inserito nei 100 progetti più eco-sostenibili del mondo – possa partire orgogliosamente dalla Toscana, da Montalcino, per investire anche tutti gli altri posti dove c’è agricoltura e viticoltura, per arrivare a uno scopo: uccidere OGM e chimica! Se le frequenze possono fare quello che fa la chimica con i suoi effetti devastanti e gli OGM, saremo tutti felici.

Federico Ricci:Ciao agli amici del Blog di Beppe Grillo, Io sono Federico Ricci, agronomo e enologo del Paradiso di Frassina a Montalcino, azienda biologica dove stiamo sperimentando dal 2006 l’effetto delle onde sonore sulla vite. Una cosa molto particolare, siamo seguiti dall’università di Firenze e di Pisa. L’università di Firenze studia gli effetti delle onde sonore sulla Vite, quella di Pisa invece gli effetti del suono sugli insetti che volano in vigna.
Bene, i risultati sono fenomenali, in quanto per ciò che riguarda la pianta ci siamo resi conto che le onde sonore, la musica classica, quindi le basse frequenze, le vibrazioni, stimolano dentro la pianta un maggiore scambio di ioni di potassio e calcio tra le cellule. La pianta è più resistente alle malattie in generale. Noi che siamo una azienda biologica possiamo ridurre di più del 50% le dosi di rame e di zolfo che diamo in vigna per i trattamenti, e la pianta comunque è stimolata anche a lavorare di più e quindi a produrre di più, e ad anticipare l’epoca di maturazione, che è molto importante, perché così andiamo a vendemmiare in periodi più tranquilli, senza il rischio di piogge, di muffe, di umidità.
Queste sono due effetti molto molto importanti, perché ridurre la quantità di Rame e di Zolfo in Vigna vuole dire anche avere un terreno più sano, falde acquifere più sane, ma anche poi un grappolo e un vino più sano, questo è inevitabile.
Gli studi dell’università di Pisa invece si concentrano, appunto, come dicevo prima sugli insetti che volano in vigna. Ci siamo resi conto, mettendo diverse trappole nei vigneti sia nelle piante, nei punti dove c’è il suono e dove non c’è il suono, che gli insetti utili restano in vigna (sono quelli importanti per l’impollinazione di tutte le piante). Gli insetti dannosi, invece, se ne vanno via, in particolare modo le cicaline, che sono quelle che causano una malattia molto importante, cioè la flavescenza dorata. Come mai la musica allontana questi insetti? Perché questi comunicano tra maschio e femmina con vibrazioni del proprio corpo sulla pianta. Le onde sonore emesse dalle nostre casse fanno sì che mandino in confusione questi insetti, non si riconoscono più, il maschio non trova più la femmina, quindi se ne vanno in posti più tranquilli per comunicare. E quindi abbiamo la possibilità di non trattare la pianta contro questa malattia e quindi anche in questo caso si hanno grappoli più sani e un vino sicuramente più sano e naturale.

Carlo Cignozzi Più sei vicino alla pianta meglio è. Più la musica invade con questi pacchetti di energia discreta sonora e armonia, meglio è. Chi vuole, se lo può fare anche a casa. Non c’è bisogno di invocare università o grandi compagnie internazionali. Potete farlo anche con il buon gusto e la sensibilità. Molte donne che vengono a visitare il mio vigneto dicono “io parlo con le piante, io ho un rapporto con le piante”. Io le capisco. Quando le piante hanno una emotività vicina, delle onde di emozioni, rispondono. Figuriamoci con la musica.
Io ho scelto Mozart per un semplice motivo, lui è uno dei più grandi compositori. Nella musica di Mozart ci sono le frequenze di Fibonacci. Fibonacci è un matematico pisano del medioevo e anche un grande botanico. Aveva scoperto che nella natura ci sono dei numeri, delle sequenze, che seguono il numero delle foglie, dei fiori, il numero anche delle righe su certi animali, tutto ciò che è geometrico e matematico, in natura risponde a una serie di frequenze, che si chiama frequenza di Fibonacci, cioè due numeri. I due numeri sommati danno il terzo e così via. Il grande Mozart che cosa aveva fatto? Era rimasto impressionato da questa sequenza di Fibonacci e ne aveva trasmesso le sequenze nella sua musica. Non è stato l’unico, ci sono stati anche altri compositori che hanno fatto questo, ma per me è stato illuminante. Mi sono detto: Mozart è anche un compositore della natura e se è un compositore della natura premiamolo e mettiamo la musica di Mozart, che comprende tante frequenze morbide. Una musica profonda, discreta, elegante, ripetitiva, geometrica. E’ un’onda benefica.