Expo 2015, tangentopoli 22 anni dopo – Antonio Di Pietro

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(13:00)

Blog – Buongiorno Dott. Di Pietro, alla luce degli ultimi avvenimenti accaduti per Expo 2015 voglio farle questa domanda: sono passati più di 22 anni da Mani Pulite, da quel 17 febbraio 1992, quando iniziò quell’inchiesta che ha avuto un significato simbolico e non solo simbolico enorme, si può fare un parallelo con quello che sta accadendo per Expo 2015? Gli arresti e quanto altro?

Di Pietro – Innanzitutto buon 17 febbraio 1992 e un augurio che questa volta ai colleghi magistrati che stanno lavorando a Milano e non solo a Milano li facciano arrivare fino alla fine e non gli taglino le gambe. Lì stavamo facendo sul serio, dopo avere inquisito un migliaio e passa di persone, quasi due mila, alla fine la colpa era nostra che avevamo fatto l’indagine e non di quelli che l’hanno subita, per cui io credo che una riflessione profonda su quello che è avvenuto adesso, alla luce di quello che è avvenuto allora e alla luce di quello che non è stato fatto o è stato fatto male a proposito, per impedire le indagini, assicurare l’impunità, bisogna che qualcuno che sta nelle istituzioni lo faccia, signor Presidente… che dici? Ti vuoi fare garante?

Blog – Senta, tornano fuori nomi eccellenti che lei conosce molto bene, Primo Greganti e Gian Stefano Frigerio, sono rimasti quindi organici ai partiti questi signori? Non sono mai usciti? Continuano a essere intermediari importanti tra la politica e l’imprenditoria?

Di Pietro – Il Greganti, io lo sapete come lo chiamavo? Il signor Gabbietta, ma mica per qualche cosa, perché aveva il conto gabbietta in Svizzera dove ci andava a infilare le mazzette. Io focalizzerei di più l’attenzione su Frigerio, iniziando da Greganti.

Blog – Sappiamo che comunque Greganti per la Sinistra e Frigerio per l’area democristiana e del centrodestra..

Di Pietro – Non ti far fregare, quando si tratta di avere a che fare con le mazzette non esiste destra, centro, sinistra, esistono i mazzettari, esistono quelli che danno e quelli che ricevono e poi di volta in volta si gira la giacchetta e poi parli di uno o l’altro. Ti racconterò chi è Gian Stefano Frigerio e lo racconterò anche a voi, per farvi capire di che cosa stiamo parlando, ma facciamo prima la fotografia del signor Greganti, del compagno G. Il Compagno G è persona che è stata descritta quasi come un eroe, è stato santificato, pontificato, perché avrebbe resistito ai miei interrogatori, perché si è fatto tutta la carcerazione preventiva, perché non avrebbe parlato.

Blog – Senza fare nomi quindi.

Di Pietro – Il Compagno G non ha fatto i nomi perché se li è fregati anche lui, ma se li è fregati solo lui o è stato zitto rispetto a altri a cui li ha dati? Noi avevamo tenuto Greganti dentro per pericolosità sociale, ci avevamo visto bene, me ne hanno dette di tutti i colori, che tenevo una persona perché lo volevo costringere a parlare, io dicevo guardi che questo è pericoloso, i fatti mi hanno dato ragione 22 anni dopo.
Però vi vorrei invitare a riflettere e vorrei invitare a riflettere i signori che oggi dicono “non ne sappiamo niente“.

Blog – Sbigottito, confesso uno stato di sbigottimento…

Di PietroGreganti è la stessa persona che una volta alla settimana entrava in Parlamento, è la stessa che in tutti questi anni quando c’erano le feste di partito stava in prima fila a farsi vedere, è la stessa persona che gli hanno dato la tessera del PD ad honorem! Gliela hanno data ancora l’anno scorso. Il segretario del partito e Presidente del consiglio, ha detto: “naturalmente lo sospendiamo“. Tu sospendi una persona perché ritieni che deve dare giustificazioni alla magistratura, ma vale il principio dell’innocenza fino a sentenza penale passata in giudicato, che ci azzecca Greganti? Lui era già stato condannato con sentenza penale passata in giudicato, quindi non è che lo devi sospendere oggi, gli dovevi impedire ieri di venire a riparlare con te! Allora la domanda che ti poni è: ma perché invece lo mettevi in prima fila? E perché lo hai osannato come un eroe? Allora il problema è un altro, quello che a me preoccupa non è il Greganti che è tornato o non se ne è mai andato, è chi gli ha aperto la porta, o non gliela poteva aprire o doveva ringraziarla per qualche silenzio di troppo a suo tempo! Greganti. Se poi volete sapere chi è Frigerio, altro che lui, Greganti tutti lo hanno santificato, l’ho considerato uno che faceva il porta borse, portava la borsa e gli restava qualche cosa in mano, così lo consideravo, Frigerio è un’altra cosa…

Blog – Perché la politica non si è occupata prima di queste cose? Di emarginare questi personaggi?

Di Pietro – La politica non se ne è occupata, la politica rispetto a ciò che Mani Pulite ha scoperto essere tangentopoli se ne è occupata eccome, questo è il dramma. Cioè magari fosse stato solo superficiale, insufficiente, incapace, voglio dire, hai un troglodita davanti e va beh. Ma si è attivata per impedire la scoperta di reati, si è attivata eccome per impedire che quello che era reato è reato, si è attivata per ingegnerizzare il sistema, si è attivata soprattutto attraverso un sistema mass-mediale di informazione trasversalmente diciamo così di parte per fare credere ai cittadini che ci sono magistrati che sono esagitati, che durante Mani Pulite sono state messe sotto inchiesta tante persone innocenti, l’ha detto pure l’ex Presidente del Consiglio D’Alema, che ha detto il 50% sono stati assolti. Caro Massimo ti scrivo: la sai la differenza, primo anno di giurisprudenza, tra proscioglimento e assoluzione?

Blog -Perché non è stato cambiato nulla? Perché la politica in questi venti anni non ha voluto cambiare nulla? C’è stata una grossa responsabilità, ma perché adesso Matteo Renzi che dice io ci metto la faccia come per dire adesso sono arrivato io e sistemo tutto, vedrete, ma che credibilità ha questo personaggio?

Di Pietro – Torno a ripetere: lo si prova, la credibilità, da quello che ho detto, che doveva fare già ieri, fallo domattina, invece di aspettare lo farò, cioè fai, ci vuole un decreto legge. Il disegno di legge è stato presentato anche dai 5 Stelle, ma le posso assicurare che quando sono stato in Parlamento io ho presentato 4 disegni di legge in Parlamento, due disegni di legge di iniziativa popolare, un referendum, proprio su questi temi. Il problema è che non lo mettono neanche all’ordine del giorno, non lo calendarizzano, è questo il problema! Fino a quando in Parlamento ci sono personaggi che non vengono scelti attraverso un metodo democratico e trasparente dai cittadini, ma dalle segreterie di partito, bene che ti vada succede quello che è successo a me, che ho preso una tramvata della Madonna. Male che vada è che vengono prese direttamente delle segreterie di partito perché assicurano una longa manus su come andavano le cose.

Blog – Lei ha detto una task force senza avere strumenti non serve a nulla, anche perché gli appalti e i subappalti sono già stati assegnati…

Di Pietro – Primo perché sono già stati assegnati, ma il problema è un altro, se non gli dai gli strumenti, adesso noi abbiamo già lo avevamo il commissario, quindi non porta da nessuna parte, che si chiama Sala, che si chiami Cantone, bravissima persona, per l’amor di Dio. Sala non ho nulla contro di lui, il problema è che è il nulla! Il problema non è nulla, è il nulla, è un po’ diversa la situazione. Il problema è che gli devi dare gli strumenti. Siccome si va tutto di corsa, si fanno gli appalti, dopodiché porca miseria c’era un pezzo in più che non ho messo nel progetto, porca miseria si è creato un fatto nuovo, porca miseria sto dentro una cifra minore, non c’è bisogno che faccio un’altra gara, lo ridò a quello che continuava prima: niente di nuovo sotto il sole. Il primo che ho arrestato è Chiesa, nell’inchiesta Mani Pulite, il secondo che ho arrestato riguardava un appalto che una impresa aveva ricevuto e prezzo a base d’asta, una impresa del varesotto, due miliardi di lire, prezzo liquidato 154 miliardi di lire, per state di avanzamenti lavori, per un lavoro che probabilmente costava la metà. Il problema quale è? Che con quel sistema il danno non è la mazzetta in se, è quanto ti costa in più e quanta roba in meno hai fatto. Noi se ci troviamo in questa situazione drammatica che siamo al tre per cento, etc., perché abbiamo un mare di debiti e se abbiamo un mare di debiti è perché abbiamo sprecato un sacco di soldi per fare cose che costano molto meno, potevano costare molto meno. Faccio un esempio che riguarda, io lo dico sempre, il mio Molise, così non faccio male a nessuno, o andavo a scuola da bambino e ho studiato l’Abruzzo e Molise, a un certo punto negli anni ’70 si sono divise e sono diventate due regioni. Ma perché? Perché litigavano, i due boss politici del territorio, tutti e due democristiani allora, chi doveva fare il governatore, chi il consigliere e chi l’assessore. Da Buon Democristiano, Gianstefano mi perdonerà da buon Democristiano, ma perché ci litighiamo? Facciamo due regioni e ce ne è per tutti e due! Ma chi ci ha rimesso? Costa doppio.

Blog – Certo, la collettività, posso chiederle come prevede che possa svilupparsi l’inchiesta su Expo 2015?

Di Pietro – Expo 2015, a bocce ferme, arriverà a individuare fatti specifici di reato, ma io temo che quelli che hanno permesso che ciò avvenisse resteranno ancora una volta al di fuori del sistema e questo per un motivo molto semplice, è successo pure a Gesù Cristo, Ponzio Pilato se ne è lavato le mani. Per un altro motivo, perché lo diceva il mio vecchio Maresciallo quando facevo il commissario di Polizia: “Dottore noi arriviamo sempre fino a qui, dopo non andiamo“, lo diceva con riferimento agli spacciatori di droga, a un certo livello la girano ma non la toccano, così anche nei reati contro la pubblica amministrazione, a un certo livello più alto che si va, non li trovi più sul piano giudiziario, li devi trovare sul piano politico! Lo devi trovare sul piano elettorale, sul piano della credibilità, cioè una persona che ti dice questa volta non è come la prima tangentopoli, non c’entrano niente i partiti, ma come non c’entrano? Questi qui se riuscivano a ottenere quello che ottenevano è perché si presentavano a nome di un sistema che dicevano di controllare, millantavano e tu che l’hai fatto entrare a fare quando millantava? Uno come me lì non ce lo mettono mai. Le faccio un esempio, perché tutti parlano di paesi off shore, ma faccio un esempio, l’inchiesta Enimont tutti la ricordano quanto è stato bravo Di Pietro, abbiamo scoperto 150 miliardi di lire, la più grossa tangente, di questo sono riuscito a scoprire 75 miliardi di lire a chi li ha dati, quindi uno dovrebbe essere contento, gli altri 75? Ho fatto tre volte le rogatorie allo Ior, alla Città del Vaticano, sto ancora aspettando, vai a sapere a chi li abbiamo dati, perché forse forse scopriremmo qualche cosa in più, certo, Salvo Lima si rigirerebbe nella tomba! E ho già detto tutto.

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