Beppe Grillo in Piazza San Giovanni

Beppe Grillo in Piazza San Giovanni
(08:30)

L’intervento di Beppe Grillo ieri in piazza San Giovanni a Roma.

Io sono rimasto quello che ero. Io facevo le mie incursioni nelle banche, nella Parmalat, nella Telecom. Facevo queste cose perché sono un cittadino curioso. Io sono rimasto quello lì. Finiti i miei spettacoli la gente mi diceva; ma Grillo, ci hai detto delle cose meravigliose, e adesso cosa dobbiamo fare?
E allora ho pensato che queste cose che la gente recepiva potevano essere inserite dentro a un Movimento. Ho parlato con molti movimenti esteri, il loro limite è che sono rimasti alla piazza. Ma la piazza lo sappiamo com’è: poi arriva la polizia, c’è lo sgombero. E finisce tutti lì. E sono rimasti impressionati perché hanno visto che siamo andati avanti. […]
Berlusconi sta andando in tutte le tv a terrorizzate gli anziani. Ha detto che se vince il movimento 5 Stelle ci saranno disordini inquietanti. Una frase in stile Toto Riina. Berlusconi dimmi a chi ti riferivi con questa frase. Cos’è un pizzino?[…]
Noi non siamo vendicativi, ma in questo Paese ci vuole giustizia. E vedete che fine stanno facendo questi statisti? L’avete visto Dell’Utri, uno che ha fatto da tramite tra Mafia e Stato, che oggi è su una barella con un pigiamino a righe, in Libano. Non sono neanche uomini questi. Scappano. Se ne vanno. Neanche la dignità di farsi la galera.[…] Vedete, io grido. Sbaglio, posso sbagliare. Lo so. Ma sentite che energia c’è in questa piazza. Che rabbia buona che c’è. Questa è la felicità. Perché se sogni da solo dormi, se sogni con dieci milioni di persone allora è la rivoluzione. […] Abbiamo fatto una proposta di legge. Tre cose semplici: i reati contro il patrimonio non si prescrivono mai, se rubi soldi pubblici la prescrizione non arriverà mai e la tangente la dai indietro doppia. Tre cose semplici, perché non hanno il coraggio di approvarle?
[…] Noi non abbiamo bisogno di gas. Qui bisogna sedersi e capire cosa produrre e cosa non produrre. Pensiamo ai 22 miliardi di opere assurde come la Tav e abbiamo le scuole che crollano. […] La Bce ha dato i soldi alle nostre banche, e le nostre banche non danno soldi ai cittadini perché con quei soldi devono ricomprarsi il nostro debito pubblico. Poi quando il debito pubblico sarà in mano alle nostre banche e non più delle banche estere, faranno come hanno fatto con la Grecia. Staccheranno la spina. Ma noi andremo in Europa a dire che il nostro debito pubblico è immorale. E faremo come ha fatto l’Ecuador. Ci rifiuteremo di pagarlo, perché è immorale!