#VerdiniChi?

Nessuno si indigna, forse perché l’indignazione è ormai merce rara in questo Paese. Nessun monito dal Colle. Nessun partito di sinistra, destra o centro che abbia sollevato un sopracciglio. Sono tutti d’accordo. Il Pregiudicatellum è in gestazione da mesi. Unico obiettivo: impedire al M5S di poter vincere le elezioni e poter scoperchiare le porcherie di decenni di inciuci. Il M5S con il voto palese aveva allontanato il noto pregiudicato Berlusconi dal Parlamento. Renzie lo ha resuscitato, trasformato nel Padre delle Riforme. Solo questa azione dovrebbe produrre conati di vomito alle persone oneste. Il Duo si è incontrato in una saletta riservata al Nazareno per discutere del futuro della Nazione. Si sentono regolarmente al telefono con la “linea rossa“. Il Parlamento è espropriato del suo ruolo e nessuno fiata, né Grasso, né la Boldrini. Il Parlamento può solo ratificare il testo di un pregiudicato. Mai, dall’Unità d’Italia, siamo scesi così in basso. Il Pregiudicatellum è ancora più incostituzionale del Porcellum. Non dovrebbe essere quindi firmato dal presidente della Repubblica che è garante della Costituzione, ma con tutta probabilità firmerà alla veloce. Scommettiamo?
E non è tutto. Il vero suggeritore, l’ispiratore del Pregiudicatellum è Denis Verdini, altro Padre della Patria, conterraneo e amico di Renzie.
Nel 2009, dopo aver vinto le primarie, Renzi partecipò ad alcune iniziative organizzate anche da Denis Verdini, all’epoca coordinatore regionale di Forza Italia e oggi colui che deve scegliere il candidato sindaco da contrapporre a Renzi per le prossime amministrative di maggio. Nel 2009 l’allora rottamatore sedette al tavolo d’onore insieme a Verdini e consorte alla festa de Il Giornale della Toscana. Presenti tutti i parlamentari forzisti dell’epoca: Mazzoni, Parisi, Bonciani, Amato e altri. E mesi dopo partecipò a un evento organizzato dalla signora Verdini, Maria Simonetti Fossombroni. Molti del Pdl ricordano inoltre che la scelta di candidare sindaco nel 2009 l’ex calciatore Giovanni Galli fu considerato un “regalino” al giovane prodigio Renzi. Che lo asfaltò. Verdini non ha mai negato la propria simpatia per il rottamatore.” Dal Fatto Quotidiano
Procedimenti giudiziari di Verdini (da Wikipedia).
“Nel febbraio 2010 è stato indagato dalla Procura di Firenze per il reato di concorso in corruzione, riguardo ad alcune irregolarità a lui imputabili su alcuni appalti a Firenze e a La Maddalena, sede in cui si sarebbe dovuto tenere il G8 (poi spostato a L’Aquila). Il gip si riserva la decisione di ricorrere ad eventuale rinvio a giudizio.
Nel maggio 2010 è indagato dalla Procura di Roma in un’inchiesta su un presunto comitato d’affari, la cosiddetta “cricca”, che avrebbe gestito degli appalti pubblici in maniera illecita.
Nel luglio 2010 vennero arrestati l’imprenditore Flavio Carboni, coinvolto a Roma in un’inchiesta che puntava a scoperchiare una cupola che avrebbe avuto interesse nella gestione degli appalti sull’energia eolica in Sardegna (che vede indagato anche il governatore PDL della Sardegna Ugo Cappellacci), insieme a Pasquale Lombardi, geometra ed ex esponente della Democrazia Cristiana e all’imprenditore Arcangelo Martino, ex assessore comunale di Napoli. Queste persone vennero accusate dalla Procura di Roma di aver esercitato presunte forzature sui giudici della Corte Costituzionale al fine di favorire il giudizio di legittimità costituzionale sul Lodo Alfano, di aver sostenuto la riammissione della lista civica regionale “Per la Lombardia”, collegata al candidato di centrodestra alle elezioni regionali del 2010 e successivamente eletto governatore della regione Lombardia Roberto Formigoni e, infine, di aver favorito la nomina a presidente della Corte d’Appello di Milano al pm Alfonso Marra.
Dall’inchiesta è emerso che il 23 settembre 2009 avrebbe avuto luogo un incontro presso l’abitazione di Denis Verdini, a cui avrebbero preso parte l’imprenditore Flavio Carboni, il senatore del Pdl Marcello Dell’Utri e il sottosegretario alla Giustizia, Giacomo Caliendo, i magistrati Antonio Martone e Arcibaldo Miller, oltre ad Arcangelo Martino e Raffaele Lombardi. In questa riunione si sarebbe delineata la strategia di persuasioni indebite da adottare sui giudici della Consulta intorno all’approvazione del lodo che, il 7 ottobre 2009, verrà poi bocciato perché ritenuto incostituzionale. Il leader dell’Italia dei Valori Antonio di Pietro ha definito la cupola che si sarebbe costruita attorno a Flavio Carboni una “nuova loggia massonica”, con le stesse caratteristiche della vecchia loggia Propaganda 2. Pier Luigi Bersani, leader del Partito Democratico, ha chiesto all’esecutivo di far luce sulla vicenda, mentre il senatore e capogruppo dell’UDC Giampiero D’Alia ha richiesto l’intervento della Commissione parlamentare Antimafia.
Il 12 giugno 2012 la Giunta per le autorizzazioni della Camera dei deputati ha accordato ai magistrati di utilizzare le intercettazioni (34 in tutto) che coinvolgono Denis Verdini, nell’ambito dell’inchiesta sulla P4. Il PdL è stato l’unico partito a votare contro.
Il 14 marzo 2013, i pm di Firenze hanno chiesto il rinvio a giudizio per il procedimento sulla gestione del Credito Cooperativo Fiorentino.
Nell’aprile 2013, nell’ambito di una inchiesta per truffa per una presunta indebita percezione di fondi per l’editoria, la Procura della Repubblica di Firenze emette un’ordinanza attraverso la quale la Guardia di Finanza sequestra beni per 12 milioni di euro alla società Settemari di Verdini, Massimo Parisi e altre persone.”
Un curriculum adeguato per scrivere il Pregiudicatellum con Renzie.