Il Pil dei cacciabombardieri

Si può! Truccare i dadi si può! Cambiare le statistiche pur di nascondere la verità si può. A giugno 2013 l’Istat trasformò il calcolo dell’indice di fiducia degli italiani ottenendo un aumento di ben 20 punti celebrato da Saccomanni (regalategli un lampadario) e Letta come l’ennesima luce in fondo al tunnel. Da allora gli italiani sorridono alla vita. Ora ci risiamo. A settembre 2014 la Commissione Europea utilizzerà una nuova metodologia di calcolo del PIL. Spese militari (?!) e di ricerca e sviluppo diventeranno investimenti. La valutazione delle spese relative alla bilancia dei pagamenti e al sistema previdenziale cambierà. Il tutto al fine di abbandonare l’ESA 95 (European system of national accounts) e allineare il calcolo del PIL europeo alla analoga metodologia di calcolo americana. L’Europa riparte alla grande. Alcuni Paesi europei hanno già fornito i nuovi risultati con delle simulazioni. Siamo tutti più ricchi e la luce splende in fondo al tunnel. Per l’Italia, durante il periodo 2010-2012, vi è un aumento di PIL di più di un punto percentuale. I cacciabombardieri F-35 diventano un ottimo investimento, in fondo portano lavoro.Gli altri Paesi europei anticipano addirittura un sensibile miglioramento: la Gran Bretagna di 4%, Svezia e Finlandia di 5%.
Se il risultato di 1-2 punti percentuali in più sarà confermato per l’Italia avremo 500 dai ai 900 milioni di euro da spendere in quanto diventati virtuosi per la UE. Il problema è che i soldi non ci sono. Preparatevi a sei mesi di chiacchiere su un tesoretto che attribuiranno alle capacità di Capitan Findus Letta e di Gelatina Saccomanni senza spiegare che è solo artificio contabile. Più Pil e più bombe per tutti. E’ l’Italia che va… Ma dove va? Io un’idea ce l’avrei.