La coperta corta #copertacorta

La coperta è corta. Ai piedi del letto ci sono i cittadini italiani che non hanno santi in Parlamento o numeri di telefono ministeriali. Ben coperti e rimboccati, con la testa adagiata sul cuscino, sono i partiti, i loro amici, i grandi editori, i grandi costruttori, tutti i privilegiati di vecchia data. Sono scoperti i pensionati più poveri, ma i 13 miliardi di euro annui per i 100.000 pensionati d’oro non sono mai stati messi in discussione. La cassa integrazione in deroga è al collasso e lascerà 350.000 lavoratori senza alcun sostegno economico, ma non un parlamentare (esclusi quelli del M5S) ha visto intaccati i suoi privilegi e non una sola forza politica (escluso il M5S) ha rifiutato i milioni di euro dei rimborsi elettorali. I giovani sono senza lavoro e i pochi fortunati devono accontentarsi di uno stipendio da fame per pochi mesi, ma gli stipendi dei manager pubblici sono milionari e non conoscono crisi. Le imprese italiane chiudono a un ritmo spaventoso e le partite IVA sono in via di estinzione a causa di una pressione fiscale abnorme e in crescita, ma alle lobby del gioco d’azzardo vengono condonati 98 miliardi di euro come se niente fosse. La coperta è tutta tirata dalla loro parte e ci hanno infilato sotto il TAV, l’EXPO, il MES e i loro interessi comuni. Gli italiani si erano quasi abituati a star lì, in silenzio, ma l’autunno sta arrivando e si iniziano a sentire i primi spifferi.