Il pd e l’arte della menzogna

Guarda il discorso di Bersani e Letta
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Se per i politici mentire agli elettori è normale come respirare, per i pdmenoellini è qualcosa di più. E’ un’arte. L’arte di prendere per i fondelli. Il politico pdmenoellino è strutturalmente bugiardo, per lui raccontare fandonie è l’arte del possibile, è politica pura. Può dire tutto e il contrario di tutto senza provare un minimo sentimento di vergogna. Per quanto tempo ancora dovremo sopportare questi ominicchi che non hanno neppure la dignità di mantenere la parola data? Per quanto tempo? Il governo delle larghe intese era già stato deciso PRIMA delle elezioni con la benedizione del pdmenoellino ad honorem Giorgio Napolitano. Nessuno ha mai chiesto al M5S di partecipare al governo, come ha ammesso pubblicamente Bersani. Ci hanno preso per il culo. Hanno solo sostituito Monti con Letta per proseguire la politica di asservimento alla BCE e ai poteri finanziari. Non potevano dirlo in campagna elettorale e neppure subito dopo. Per questo hanno messo in atto la messinscena della richiesta di appoggio al pdmenoelle da parte del M5S con l’aiuto dei paraculi dei giornalai di regime. Per non essere lapidati, ma hanno solo guadagnato tempo.

«Pensare che dopo 20 anni di guerra civile in Italia, nasca un governo Bersani-Berlusconi non ha senso. Il governissimo come è stato fatto in Germania qui non è attuabile» (Enrico Letta, 8 aprile 2013)
«Non sono praticabili né credibili in nessuna forma accordi di governo fra noi e la destra berlusconiana» (Pier Luigi Bersani, 6 marzo 2013)
«Il governissimo non è la risposta ai problemi» (Pier Luigi Bersani, 13 aprile 2013)
«Il governissimo predisporrebbe il calendario di giorni peggiori» (Pierluigi Bersani, 8 aprile 2013)
«Se si pensa di ovviare con maggioranze dove io dovrei stare con Berlusconi, si sbagliano. Nel caso io, e penso anche il Pd, ci riposiamo» (Pierluigi Bersani, 2 ottobre 2012)
«In Italia non è possibile che, neppure in una situazione d’emergenza, le maggiori forze politiche del centrosinistra e del centrodestra formino un governo insieme» (Massimo D’Alema, 8 marzo 2013)
«Il Pd è unito su una proposta chiara. Noi diciamo no a ipotesi di governissimi con la destra» (Anna Finocchiaro, 5 marzo 2013)
«Fare cose non comprensibili dagli elettori non sono utili né per l’Italia né per gli italiani. Non mi pare questa la strada». (Beppe Fioroni, 25 marzo 2013)
«Non si può riproporre qui una grande coalizione come in Germania. Non ci sono le condizioni per avere in uno stesso governo Bersani, Letta, Berlusconi e Alfano» (Dario Franceschini, 23 aprile 2013)
«Abbiamo sempre escluso le larghe intese e le ipotesi di governissimo» (Rosy Bindi, 21 aprile 2013)
«Serve un governo del cambiamento che possa dare risposta ai grandi problemi dell’Italia. Nessun governissimo Pd-Pdl» (Roberto Speranza, 8 aprile 2013)
«Non dobbiamo avere paura di confrontarci con gli altri, ma non significa fare un governo con ministri del Pd e del Pdl. La prospettiva non è una formula politicista come il governissimo, è quel governo di cambiamento di cui l’Italia ha bisogno» (Roberto Speranza, 7 aprile 2013)
«I nostri elettori non capirebbero un accordo con Berlusconi» (Ivan Scalfarotto, 28 febbraio 2013)
«Non c’è nessun inciucio: se questa elezione fosse il preludio per un governissimo io non ci sto e non ci starebbe neanche il Pd» (Cesare Damiano, 18 aprile 2013)
«I contrasti aspri tra le forze politiche rendono non idoneo un governissimo con forze politiche tradizionali» (Enrico Letta, 29 marzo 2013)