L’inceneritore killer della Versilia

“La Versilia è sotto shock per i risultati di un’inchiesta dell’Asl di Viareggio che pone sotto accusa l’inceneritore di Falascaia sito tra Pietrasanta e Camaiore, che avrebbe procurato migliaia di morti. In questi decenni vari studi internazionali hanno dimostrato la correlazione positiva tra incenerimento dei rifiuti e aumento di patologie tumorali. Tuttavia, l’indagine dell’Asl di Viareggio, è particolarmente significativa perché la Versilia, pur non essendo un’area industriale, ha il tasso di tumori più elevato della Toscana. L’indagine mira a chiarire il collegamento tra le diossine dell’inceneritore emesse dal 1974 al 1988 e i quasi 3000 ricoveri di pazienti affetti da tumore residenti a Pietrasanta e Camaiore. Di questi più di mille sono deceduti. Ma l’inchiesta dell’Asl si estende anche all’arco temporale che va dal 2004 al 2010 relativa al nuovo inceneritore che ha smesso di funzionare proprio nel 2010 dopo che la procura di Lucca ha accertato che la multinazionale francese Tev Veolia falsificava i dati di emissione di anidride carbonica. In questa seconda indagine l’Asl sta verificando se ci sono legami tra eventuali problemi nelle gravidanze e le nanoparticelle emesse dal camino dell’inceneritore.
La realtà è che gli inceneritori sono la risposta funzionale partorita da questo modello economico della crescita infinita in un Pianeta finito. La loro costruzione vuol significare: non ti preoccupare consuma tanto noi poi bruciamo tutto dimenticando che in natura tutto si crea, tutto si trasforma nulla si distrugge. In altre parole questi mega mostri trasformano i nostri rifiuti (che in realtà sono una miniera) in miliardi di nano particelle che nessun filtro è in grado di fermare. A partire dal 1992 agli italiani sono stati fatti pagare ben 40 miliardi di euro con i cosiddetti cip 6 (il 7% sulla bolletta dell’Enel) che invece di andare alle energie rinnovabili sono stati donati ai costruttori di inceneritori. In altre parole al contribuente è stato fatto pagare di tasca propria l’aumento delle probabilità di ammalarsi di tumore. Questo grazie a politici compiacenti che invece di tutelare i propri elettori hanno fatto gli interessi dei loro veri datori di lavoro che sono le multinazionali come la Veolia.
L’obiettivo è Rifiuti Zero ma questo è un risultato che si può realizzare sovvertendo la logica dell’attuale modello di produzione neoliberista che, come ben sintetizzò Tiziano Terzani, ha come scopo farci lavorare a ritmi spaventosi per produrre sempre più oggetti per lo più inutili per altri che lavorano a ritmi spaventosi per poterli comprare.” Gianluca Ferrara