Passaparola – Giocati dall’azzardo – Cristina Perilli

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Siamo lo Stato che gioca di più in Europa ed il terzo al mondo (dopo Usa e Giappone). Il gioco d’azzardo è la terza azienda italiana, dopo Eni ed Enel, e copre il 3-4% del PIL nazionale. La spesa procapite nei giochi nel 2001 era stata di 335 €, nel 2012 è stata di oltre 1400 €, Gioca il 70,8% di chi ha un lavoro a tempo indeterminato, l’80,2% dei lavoratori saltuari e/o precari e l’86,7% dei cassintegrati.(Fonte: Associazione Centro Sociale Papa Giovanni XXIII). Abbiamo il record mondiale di vendite di “gratta e vinci”: il 19% è venduto in Italia (1 ogni 5). L’Italia, pur rappresentando solo l’1% della popolazione mondiale ha il 23% del mercato mondiale di gioco on line ed il 4,4% di tutti i giochi (il 15% del mercato europeo). Milano è la città in cui si è giocato di più nel 2012: complessivamente 5,7 miliardi di Euro! Considerando però le cifre spese pro capite, le città in cui si è giocato di più sono: 1° Pavia con 2954 Euro; 2° Como con 1924 Euro; 3° Teramo con 1898 euro; 13° Milano con 1529 Euro.

Il Passaparola di Cristina Perilli, psicoteraperuta ed è responsabile dei progetti di prevenzione ed informazione di Libera Lombardia per gioco d’azzardo e mafie.

“Saluto tutte le persone affezionate al Blog di Beppe Grillo, mi presento, sono Cristina Perilli, sono una psicoterapeuta, che da tanti anni segue i giocatori di azzardo patologici, con terapie sia individuali che di gruppo in cui vengono inseriti anche i famigliari e faccio anche prevenzione sul territorio, in vari ambiti, dalle scuole ai centri sociali, ai consigli di zona, etc., perché sono la referente di Libera Lombardia per i progetti sul gioco di azzardo e Mafie.
Il gioco d’azzardo si sta trasformando in una vera e propria epidemia che sta contagiando una grande parte della popolazione italiana. Spesso le persone non sanno la differenza tra gioco e gioco d’azzardo, nel senso che il gioco nasce con l’uomo e è una attività che fa benissimo, fa crescere, è qualche cosa che ci distrae dalla realtà della vita di tutti i giorni, che ci insegna a sfidare la sorte, a credere in noi stessi, a relazionarci agli altri. Il gioco d’azzardo è comunque un gioco, ma ha delle caratteristiche particolari, una di queste prime caratteristiche è che la vincita o la perdita al gioco è più dovuta al caso che alla abilità, quindi più Alea che Agon.
La seconda caratteristica è che per giocare bisogna scommettere qualche cosa, e la scommessa è irreversibile, cioè io non la posso richiedere indietro se perdo, e lo scopo del gioco è quello proprio di vincere, vincere un oggetto, che sia materiale, dei soldi, di vincere le vacanze per tutta la vita o piuttosto che una pensione a vita.
Fino alla prima metà del 1990 esistevano solo tre occasioni per giocare a settimana, il Totip, il Totocalcio e il Lotto, non c’era altro.
Nel 1997 vengono introdotte la doppia giocata al lotto, il Superenalotto e le sale scommesse, nel ’99 arriva il Bingo, nel 2003 la finanziaria dà il via alle installazione delle slot machine, 2005 è introdotta la terza giocata al lotto, le scommesso Big Match e le scommesse online.
2006 sono istituiti nuovi corner e punti gioco per lo scommesse, 2007 – 2008, decreto Bersani, sulla liberalizzazione, dà il via ai giochi che raggiungono l’utente.
2009 – 2010, decreto per il terremoto d’Abruzzo, questa è stata una cosa tragica, arrivano le nuove lotterie a estrazione istantanea, nuovi giochi numerici a estrazione nazionale con estrazione giornaliere, giochi di sorte a quota fissa, giochi online senza limitazioni previste in precedenza, giochi di carte organizzati, non solo più in torneo e videolotterie telematiche, che sarebbero le famose VLT. Non c’è stato un solo governo, e questo mi spiace dirlo, che non abbia incentivato il gioco d’azzardo, siccome è più comodo chiedere soldi al popolo invece che attraverso le tasse con una attività che in qualche modo li diverta. Quello che è successo con il terremoto di Abruzzo è stato veramente brutto perchè si è detto alla gente: “Gioca che così con i tuoi soldi aiutiamo i terremotati d’Abruzzo !“. In realtà oltre al danno la beffa, perché sembra che i comuni terremotati di questi soldi abbiano visto praticamente nulla. Una cosa tremenda e che è importante ricordare.
Nel 2011 vengono immessi sul mercato giochi legati al consumo e Bingo a Distanza, viene approvata la concessione per l’apertura di mille nuove sale gioco per tornei di Poker dal vivo, che in questo momento sono state bloccate, per cui c’è la concessione ma non si sono ancora aperte, e vengono aperti ben 7000 nuovi punti per le scommesse Ippiche e sportive.
Vengono implementati i giochi numerici, decisi un ulteriore concorso mensile al superenalotto e le VLT vengono aumentate del 14%, quindi mi sembra molto chiaro come in così pochi anni quanto sono stati implementati i giochi d’azzardo.
Nonostante questo, le associazioni e anche vari personaggi politici abbiano cercato di frenare questo gioco al massacro, in realtà si è sempre andati avanti così, fino a fine 2012 quando il Ministro Balduzzi fa un decreto legge che si occupa finalmente nello specifico anche di gioco d’azzardo. Un primo tentativo di regolamentare questo settore, però la grande mancanza di questo decreto legge è che pure avendo inserito il gioco d’azzardo nei LEA, non prevede un finanziamento per la cura e prevenzione di questa patologia.
Quello che sostengo è che se un cittadino viene a chiedere di essere curato e io rifiuto di curarlo sicuramente sto danneggiando il cittadino e in più sto infrangendo la Costituzione.
Fino a quando non si troveranno finanziamenti per curare e prevenire questa patologia la conferenza Stato Regione e tutti i Ministeri non daranno l’ok per l’inserimento ufficiale di questa patologia nei Lea.
Un’altra mancanza, di nuovo, è che c’è una legge antichissima, è un regio decreto, addirittura, del 1931, che stabilisce che tutti i giochi in denaro, nei locali pubblici, e nei circoli privati, devono essere gestiti dallo Stato. Quindi oggi se io voglio aprire una sala da gioco o voglio mettere nel mio bar delle slot machine basta l’ ok della questura, non c’è nessuna regolamentazione, i sindaci, non hanno nessun potere.
Molti i ricorsi fatti ai Tar da tantissimi sindaci che hanno cercato di iniziare a regolamentare non solo la apertura delle sale gioco, la collocazione e l’oriario di utilizzo delle Slot o VLT cercando di tutelare la cittadinanza in quelli orari in cui è bene che magari genitori siano a casa o comunque almeno dare un freno a chi purtroppo non sa darselo da solo. I ricorsi sono stati quasi tutti persi proprio per questo motivo. Adesso le regioni stanno iniziando a fare delle nuove leggi che invece lasciano più libertà ai comuni di legiferare a loro volta sul territorio nello specifico. C’è già stata in Emilia Romagna, Piemonte, nel Lazio e anche la Lombardia ha appena fatto una proposta di legge, si spera che siano ascoltati anche i rappresentanti sia delle A.S.L. che del terzo settore, che si occupano di questo dramma per arricchire questa legge di punti dove mancano e modificarne alcuni, questo comunque resta un fatto sicuramente positivo. Il decreto Balduzzi non è riuscito per il momento a arginare la diffusione di giochi d’azzardo. Pensiamo che in Italia c’è circa una slot machine ogni 150 abitanti, quindi più slot machine che posti letto negli ospedali, credo che questa la dica lunga su tante cose. Purtroppo oltre al gioco nei locali ora abbiamo il gioco online che sta diventando un problema molto grande per diverse ragioni. Il gioco online si è esteso anche agli smartphone e Iphone, abbiamo le slot machine, i gratta e vinci, le scommesse, si può fare tutto dal proprio cellulare purtroppo con soldi veri.
Purtroppo anche su questo il decreto Balduzzi è stato poco incisivo, la pubblicità promette delle vincite facili, tutte le pubblicità dicono che con una piccola spesa puoi diventare miliardario, passa il concetto che semplicemente per diventare ricco devi giocare. Un concetto che ha delle conseguenze tragiche, è molto facile che soprattutto in un momento di crisi, in cui c’è disoccupazione, la gente sia ancora di più portata a giocare, nella speranza di ribaltare la sua situazione. E questo è disonesto nei confronti della popolazione, una cosa che non va assolutamente fatta. L’altra cosa che veramente deve cessare è quella di dire che Vincere è facile !, non è assolutamente facile vincere! È una cosa difficilissima! In realtà le vincite effettive, quelle che diciamo che ti possono cambiare non la vita ma almeno di un poco la qualità della tua vita, sono pochissime. Per la possibilità di vincere, di fare terno al lotto è una su 11 mila e 748 e quella di azzeccare la cinquina è una su 43 milioni e 949 e 268, la possibilità che io stessa o il mio intervistatore uscendo da qui sia beccato in pieno da un fulmine che lo bruciacchi un po’, diciamo, per non essere troppo pessimista, è una su 12 milioni! Eppure credo che nessuno di noi pensa uscendo di casa di essere beccata da un fulmine! E nonostante questo in realtà la pubblicità che questo evento accada è tre volte superiore. Come referente di Libera per gioco d’azzardo e mafie stiamo portando avanti diversi progetti, come dicevo prima, di prevenzione e di informazione rivolti alla popolazione e all’interno di Libera Lombardia abbiamo pubblicato questo primo quaderno su iniziativa di Davide Salluzzo, che è il referente regionale della Lombardia per andare avanti in questo percorso di informare, è un piccolo libro, che parla di gioco di azzardo in tutti i suoi aspetti, da quelli storici a quelli sociali, economici, anche con delle piccole note cliniche per fare capire qualche cosa di più sulla patologia, non è rivolto agli esperti, perché ma è rivolto invece proprio alla popolazione, a tutti coloro che vogliono sapere un pochino di più di gioco d’azzardo e di gioco d’azzardo patologico.
Parla anche di mafie, in maniera che ci sia maggiore consapevolezza nella popolazione di quanto le mafie sono veramente infiltrate e gestiscono il gioco d’azzardo.
L’invito ,quindi è di fare una offerta libera questo libro perché il ricavato, andrà interamente a Libera e non all’autrice per finanziare progetti che aiutino la popolazione a acquisire maggiore consapevolezza sulle mafie e sul gioco d’azzardo.
È ovvio che di queste cose bisognerebbe parlare molto, di tutto ciò che ho detto, e anzi purtroppo non sono neanche riuscita a dire tutto, le cose da dire sarebbero tantissime, la mia speranza è che ci sia una condivisione di tutte le cose che ho detto, il più possibile, e che quindi l’invito è quello di passare parola.” Cristina Perilli
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