Farsi cremare e gettare nel vento

“A causa della crisi mi sono dovuto vendere l’unica proprietà di cui disponevo per tirare avanti,in quel momento venendo meno la garanzia immobiliare la banca mi chiude il fido chiedendomi il rientro immediato. Di fatto mi porta al fallimento. Subisco due infarti da stress nei mesi di agosto e novembre,con relativo ricovero e tre operazioni in angioplastica con esito negativo. Resto con una coronaria occlusa e una perdita del 55% dell’efficenza cardiaca. Ciònondimeno vengo chiamato dall’Agenzia delle Entrate ad un accertamento per incongruità,mi vengono applicate tre sanzioni da 1200 euro e grazie agli studi di settore vengo chiamato ad un ulteriore accertamento sempre dall’Agenzia per l’anno in corso il prossimo 18 settembre. Troppi giorni senza incasso.
Altro che “malattia“, avrei dovuto lavorare. L’onere della prova è a nostro carico,dimostrare dov’ero e perchè e pagare lo stesso poi si fa ricorso. Morire non basta mi pignoreranno la bara? Mi faccio cremare e gettare nel vento.
Età 51. Mestiere: artigiano fallito con cardiopatia. Prospettive: nessuna.” Marco Catone (porcio), Roma