Concorsi col trucco

“Che i concorsi pubblici siano a volte truccati non è una novità per nessuno. Scoprire il trucco qualche volta è però difficile. Oggi ci concentriamo su un singolo caso piuttosto istruttivo. Il concorso bandito dal Ministero degli esteri per l’assegnazione di 35 posti a segretario di legazione in prova è stato falsato sin dal giorno delle prove preselettive. Molte delle domande a risposta multipla contenute nei test preselettivi contenevano errori palesi o erano formulate in modo ambiguo. Per ovviare a questa situazione il Ministero ha abbuonato arbitrariamente sei domande su sessanta a tutti i concorrenti. Tuttavia, tale potere di “abbuono” non è contenuto nel regolamento del bando ed è quindi da considerarsi illegittimo, in quanto il regolamento del bando non può essere modificato né tantomeno disatteso dopo che è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Come se ciò non bastasse, il Ministero ha violato un’altra prescrizione del bando, ovvero, anziché applicare la soglia dei due terzi indicata nel bando alle 54 domande ritenute valide, è stato mantenuto il punteggio minimo di 40 risposte esatte non applicando quindi la regola dei due terzi alle 54 domande ritenute valide. In questo modo, era però sufficiente azzeccare 34 risposte corrette per passare il test e non più 40. Per questi motivi, il MoVimento 5 Stelle ha presentato, alla Camera e al Senato, più interrogazioni parlamentari al Ministro degli Esteri per fare luce sulla vicenda di questo concorso. L’interrogazioni hanno avuto risposta a metà luglio e, prodigio ministeriale, a cavallo di cavilli, il sottosegretario Marta Dassù ha risposto che tutto è stato fatto nel migliore dei modi possibili un po’ come il precettore Pangloss del Candide di Voltaire. Anche per quanto riguarda le prove scritte, con incredibile velocità, le correzioni dei temi consegnati dai candidati sono arrivate nel tempo record di 20 giorni: considerando che i consegnatari erano circa duecento e che le prove erano cinque a testa, sembra difficile ipotizzare che mille temi possano essere stati corretti ed equamente valutati in un tempo cosí ristretto. A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca. Infatti, nonostante sia possibile per ciascun candidato visionare le proprie prove scritte, queste non presentano alcun segno di correzione e nemmeno il voto è riportato in calce alla prova. Gli esiti dei compiti scritti vengono pubblicati solo online e credere che le proprie prove siano state realmente corrette o che i voti non siano stati scambiati tra i candidati è un atto di mera fiducia nei confronti del Ministero. Evidentemente malriposta. Questo modus operandi comporta un danno evidente all’immagine del Ministero stesso e della diplomazia italiana ma soprattutto di tutti quei giovani preparati e volenterosi che per l’ennesima volta devono amaramente confrontarsi con il malfunzionamento e con il clientelismo tossico della pubblica amministrazione italiana.” Paolo Becchi