Il collasso della Banca delle Marche

di Sergio di Cori Modigliani. Dedicato a tutti i marchigiani

“Ma perché, all’improvviso, il potere esecutivo pigia sull’acceleratore e denuncia una fretta indiavolata? Perché devono a tutti i costi fare in modo di mettere le mani sulla Costituzione entro il 15 agosto e modificarla subito? Per far passare quali dispositivi? Dando un’occhiata ai mercati internazionali, lo si capisce subito. Eccome se lo si capisce. In totale contro-tendenza con ciò che Saccomanni ha sostenuto a Mosca, con ciò che Letta ha dichiarato di aver ottenuto a Londra e con ciò che Zanonato, Quagliarello e Alfano vanno in giro a dichiarare ufficialmente, i mercati stanno rispondendo.
Non è questo che ci dicono sempre?
Non è forse questo che ci tocca sentire un giorno sì e un giorno no? “Vediamo che cosa dicono i mercati” oppure “la parola adesso passa ai mercati“, ecc, ecc? Ebbene, i mercati stanno parlando.
Ieri, giovedì 25 Luglio, facendo seguito alla decisione di Standard & Poor’s (stabilita ieri sera alle ore 19 italiane con il declassamento dei primi 31 istituti finanziari italiani definiti “in crisi di liquidità e ai limiti del collasso finanziario“) l’intero mondo finanziario internazionale sta dando l’ordine di NON investire in Italia per via delle banche. Esattamente l’opposto di quanto ci sta dicendo il governo.
Il caso estremo che sta sul tavolo dei politici, in questo momento, è la Banca delle Marche, una delle più solide (un tempo) banche italiane e polmone finanziario della regione più industriosa d’Italia, un tempo roccaforte prima del PCI, poi dei DS e infine del PD che nel 2008 aveva ottenuto il 37% dei voti. Ma alle ultime elezioni, il collasso elettorale. Il M5S diventa primo partito con più del 30%. E i deputati eletti in regione si rimboccano le maniche e cominciano a lavorarci su. E così, grazie al loro impegno veniamo a sapere la reale situazione delle Marche.
Certo, non ha avuto diffusione nazionale e nessuno ne ha parlato. Nel senso di nessuno. Con una eccezione. Il sito on-line Ancona today. Tutto ciò per merito della deputata Donatella Agostinelli, eletta nella circoscrizione Marche, che ha denunciato la reale situazione finanziaria. Laureata in giurisprudenza, con la specializzazione in criminologia, è una esperta sulle manipolazioni in campo mediatico.
A questo servono gli eletti di M5S alla Camera: a smascherare i giochi sottobanco dei partiti che usano il finanziamento pubblico per dirottarli nelle fondazioni che poi alimentano le banche che passano i soldi ai partiti per mantenere le clientele, sottraendo fondi allo Stato, all’economia del territorio, alle aziende.
La Banca delle Marche ha sei giorni di tempo per trovare 80 milioni di euro, altrimenti verrà commissariata: una mannaia per l’intera regione. Dal tesoro neppure una parola, da parte del governo neppure. Le fondazioni che la reggono non hanno più soldi perché il PD ha perso le elezioni e quindi le clientele si sono assottigliate. Non ci sono più santi in paradiso a provvedere. Non soltanto non pagano le aziende, ma siamo arrivati al vero parossismo: le banche chiamano gli imprenditori che loro hanno favorito per malleveria politica e chiedono loro di versare dei soldi per salvare le banche: un vero delirio. Sono le aziende che adesso vengono ricattate dal sistema bancario; una follia finanziaria tutta italiana. La nostra classe politica pensava che “i mercati” non se ne sarebbero accorti. Ecco che cosa sta accadendo nella Regione Marche. Se volete avere dei dettagli specifici mettetevi in contatto con gli onorevoli Andrea Cecconi, Patrizia Terzoni e Donatella Agostinelli.” Sergio Di Cori Modigliani