Gli F35 e il mistero di Cameri

Non hanno il coraggio di impedire lo spreco di miliardi euro per degli aerei da guerra difettosi. Temono il dibattito in Parlamento. Hanno persino paura di mostrare il loro sostegno al programma F35 in pubblico. Il governo di Capitan Findus Letta non ha neppure le palle di assumersi responsabilità davanti ai cittadini.
“Resta il mistero sulla cancellazione della cerimonia solenne con la quale il 18 luglio era previsto di salutare, presso lo stabilimento costruito a Cameri, l’inizio dell’assemblaggio del primo cacciabombardiere F-35 destinato all’Aeronautica italiana. Probabile che ministri ed esponenti del governo, del Parlamento e delle amministrazioni locali avessero ben poca voglia di “metterci la faccia“, cioè di apparire ufficialmente davanti a un programma militare costosissimo, criticato da molti e che raccoglie ben pochi consensi popolari. Esiste anche l’ipotesi che, cancellando la cerimonia, si sia voluto togliere visibilità al programma F-35 per non favorire i critici che evidenziano difficoltà tecniche, costi in crescita e scarse ricadute industriali e occupazionali. A fronte dei 10 mila posti di lavoro declamati fino a poco tempo fa dalla Difesa nei giorni scorsi il generale Domenico Esposito, capo della Direzione armamenti aeronautici, ha parlato di una previsione “a ben oltre 6 mila addetti“. Altre fonti riferiscono invece che i dipendenti di Alenia Aermacchi impegnati a Cameri sono oggi meno di una settantina e nel 2018, quando la produzione di ali e l’assemblaggio dei velivoli saranno a regime, ne sono previsti non più di 200.” Segnalazione da Il Sole 24 Ore