Alfano sapeva

Caso Shalabayeva, tutte le ignobili bugie di Alfano
(07:10)

Il discorso di Mario Giarrusso in Senato, rivolto al ministro Alfano
“Signor ministro Alfano,
lei è venuto in questa sede a raccontare una grande menzogna. La grande menzogna è che la notte del 29 maggio si stesse cercando un ricercato. Non è vero. Lo dice una delle risoluzioni del Parlamento europeo del 18 aprile 2013, che già poneva l’attenzione sul Kazakistan come uso a perseuitare i familiari degli oppositori politici e mise in guardia il nostro Paese. Il Kazakistan aveva messo al bando il partito “ALGA“, con l’accusa di estremismo. Tale bando, per esempio, rende personalmente responabile Aliat Rusbenkova, la moglie del capo del partito di opposizione in galera 7 anni per accuse vaghe e infondate. Il partito ALGA è il partito nato dalle ceneri del partito “Scelta Democratica per il Kazakistan“, il partito del marito della signora Shalabayeva. Quindi, signor ministro, Ablyazov era un esule politico. La grande menzogna è che si cercava un ricercato mentre le intenzioni erano chiare. Quando un governo noleggia un aereo da 100.000 euro al giorno e lo porta a Ciampino, non aspetta un ricercato. Lei infatti sa che un ricercato con mandato di cattura internazionale deve essere estradato non espulso! Quell’aereo sarebbe potuto restare là per anni. Quell’aereo non attendeva il marito della Shalabayeva. I paesi europei non estradano nessuno perchè le convenzioni internazionali, la normativa europea, la carta dei diritti europei impediscono di estradare persino i criminali. Non una bambina e sua madre, ma nemmeno i criminali possono essere estradati verso un regime come quello kazako.
Lei, signor ministro, ci viene a raccontare che non sapeva: questo non è credibile. Lei dice che i funzionari di polizia hanno tradito il loro compito, non è così. Questi hanno agito nella consapevolezza di avere delle coperture politiche da parte del capo del suo partito, sodale e socio del dittatore kazako che va a fare le vacanze nelle ville degli amici di Berlusconi. Gli uomini in divisa che difendono la libertà in questo Paese hanno eseguito i suoi ordini senza capire o per compiacere.
Lei deve fare un atto di responsabilità che dia uno straccio di dignità a questo paese. Il suo ministero ha infangato il nome dell’Italia, ha messo a rischio una donna e la sua bambina. Questa donna è ora senza colpe in galera: era ricercata per le accuse farlocche rivolte contro il marito.
Signor ministro mi dica: in quale Paese democratico e civile una madre e una bambina possono essere consegnati a una dittatura con una ferocia che non ha pari? In un documento della questura di Roma la signora Shalabayeva ha dichiarato che la bambina doveva essere a ffidata alla signora Seralieva Venera. Perchè non è così?
Noi dobbiamo credere alle sue parole o ai fatti? I fatti parlano chiaro, signor ministro. Ne tragga le sue conclusioni.” Mario Giarrusso, M5S Senato