Ma c’è un’altra forma delinquenziale non meno pericolosa che potremmo definire istituzionale, quella che viene dalla casta dei burocrati, molto vicina a quella dei politici. I burocrati, dall’alto dei loro stipendi, del loro potere, possono tutto, prendere decisioni contrarie all’interesse pubblico, purché rispondano ai desiderata e alle vedute dei loro mandanti, cioè dei politici.
E’ in questa chiave che in Grecia deve essere interpretata la gravissima chiusura della radio e della televisione di Stato; c’era qualcuno che non si accontentava nonostante, spesso, la televisione greca fosse accondiscendente nei riguardi del governo, voleva di più, voleva affidare totalmente ai privati la disinformazione che come è noto sono molto più liberi di deformare e mistificare.
In Italia il ministero e l’autorità garante per le comunicazioni – la definiscono pure garante! – hanno inventato un sistema micidiale, banditesco, basato su delle graduatorie che hanno finito per escludere nella sola Roma – ma il fatto riguarda tutta Italia – due importanti televisioni locali: Telestudio e Teleambiente che coprivano buona parte dell’Italia centrale.
Teleambiente, in particolare – lo posso affermare con cognizione di causa – insieme ad Arcoiris e al Blog di Beppe Grillo su Internet, non ha mai praticato nessuna censura. Ha trasmesso documentari su Cuba, sul Venezuela, sull’America latina, sull’Africa, perfino sulla Corea, sul Movimento 5 Stelle. Queste emittenti sono state private della loro frequenza; 30 persone in attesa di sapere se il loro posto di lavoro sarà perso definitivamente o se la Terza sezione del Consiglio di Stato deciderà diversamente.” Mario Albanesi