Una sana incazzatura

dall’intervista di Alessandro Di Battista al Fatto Quotidiano
“Noi lavoriamo 18 ore al giorno in un Palazzo purtroppo esautorato, un Parlamento che così come sta lavorando negli ultimi 20 anni non serve a niente. Non decidono i cittadini, decide solo il governo. Noi non ce la facciamo più: lavoriamo come pazzi e non cambia nulla in questo Paese. Non si fa mai una legge sul conflitto di interessi, il reddito di cittadinanza. Ci dicono che non ci sono i soldi e invece i soldi ci sono e se li rubano. Questa è la verità. E adesso il problema è Beppe Grillo che usa da sempre gli stessi identici toni? Questa roba è intollerabile. Beppe Grillo è sempre lo stesso e se siamo qui dentro è anche grazie a questi toni fatti, non di odio, ma di rabbia, di giusta rabbia, di incazzatura: perchè siamo incazzati. Noi siamo arrivati qui per provare a cambiare le istituzioni, ma è incredibile come si è incancrenito questo sistema. Vogliamo cambiarlo questo Paese ma le persone che lo manovrano non lo permettono: sono quelle 5 – 6 persone che utilizzano i decreti legge e rendono il Parlamento un’istituzione inutile. Questo ha detto Beppe in quel famoso post “La scatola di tonno è vuota“. Vogliamo dargli torto? Stiamo vivendo in una “dittatura” governativa dove il governo fa leggi e decreti quando la Costituzione dice che l’attività legislativa spetta al Parlamento.
La Gambaro dovrebbe ricordarsi che prima di essere una senatrice è una cittadina con l’elmetto che è stata mandata qui dentro da 9 milioni di persone per cambiare quest’Italia. Certe persone se non condividono una battaglia democratica e non violenta (noi siamo gandhiani) si escludono da sole. O capiscono che i “nemici” sono altri, è questo sistema colluso con la mafia oppure non se ne esce. Se non capiscono questo per me si autoescludono.” Alessandro Di Battista, M5S Camera