Povero Mario

“Mario lavora come impiegato in una ditta. inizia alle 8 e torna a casa per le 19 stanchissimo. Non può arrivare tardi né mancare al lavoro e deve sempre produrre dei buoni risultati, altrimenti rischia il licenziamento. Ma nonostante lavori tanto, lui e la sua famiglia devono privarsi di tante cose dato che il suo stipendio netto è di solo 1.200 euro al mese e per poter finalmente cominciare a riposare dovra’ aspettare a completare 40 anni di contributi o arrivare all’età di 67 anni… e non riceve aiuto da nessuno. Anzi è lui che è forzato ad aiutare gli altri: Infatti la sua busta paga e cosi’ bassa perché il 40% se ne va in tasse, destinate al fondo contributi statali per i giornalisti, finanziamento pubblico dei partiti, i vitalizi dei parlamentari e dei loro parenti (dopo solo due anni in parlamento, senza obbligo di presenza continua e a partire da soli 60 anni e anche meno), per aiutare a viaggiare comodamente i politici nelle auto blu e per permettergli di mangiare bene grazie ai loro rimborsi spese, per il sussidio per il cinema (non è importante qualità dei film), per i mega stipendi dei dipendenti, mega contratti e altri sprecchi della tv di stato RAI (anche qui, la qualità del lavoro conta poco), per i mega stipendi dei politici (qui idem) a volte per doppi incarichi e le loro pensioni d’oro (anche qui doppie, e a volte addirittura per condannati, vedi Fiorito), per aiutare i falsi ciechi e altri falsi disabili, per i contributi per le scuole private, per pagare gli stipendi dei burocrati che si fanno timbrare il cartellino, per opere pubbliche non finite, ecc. Per aiutare Mario, devi contattarlo. Per trovare il suo numero apri le pagine bianche e scegli un numero a caso. Ma forse il modo migliore di aiutarlo sarebbe abolire tutti i suddetti privilegi. Forse così potra’ permettersi di avere una vita migliore.” Sidney Jahnsen