La politica energetica in mano ai privati

“Il deputato Carlo Sibilia ha portato all’attenzione del governo-inciucio una “storia” che Global Witness, organizzazione internazionale governativa inglese, ha già raccontato all’assemblea degli azionisti ENI lo scorso 10 maggio. ENI e Shell sono le due multinazionali del petrolio più attive nel Delta del Niger. Secondo Global Witness ENI e Shell avrebbero pagato degli ex alti funzionari del governo nigeriano, per ottenere la licenza di un ricco giacimento offshore. Una procedura che viola le leggi internazionali anticorruzione, in quanto ogni contratto deve essere siglato direttamente con il governo, il quale ha assunto invece il ruolo di intermediario ricevendo in pagamento ben un miliardo e 92 milioni di dollari. La risposta del Vice-Ministro Fassina: il Governo Italiano ammette candidamente di non avere alcuna possibilità di controllare questi affari. Il 30% di quote che lo Stato conserva su ENI, sopravvissute alla stagione delle privatizzazioni, opera di fatto come uno 0%. La politica energetica risponde a interessi di privati. Se lo sapesse Enrico Mattei, Presidente ENI e servitore dello Stato fino a lasciarci la vita che il supremo interesse del Paese si è oggi trasformato in un arbitrio su cui lo Stato non conta più niente. Ci avete tolto tutto, ma siamo venuti a riprendercelo.” M5S Camera