Basta constatare con quanta violenza televisioni e giornali asserviti, pagati dai due sgangherati gruppi politici che ora stanno tentando le “Grandi intese” come hanno presentato la contestazione nei confronti di Franceschini; subito hanno affermato che si trattava dei cosiddetti “grillini”, e non era vero perché l’epiteto più ricorrente era quello di “Traditore“.
E chi altri poteva dare del traditore se non gli iscritti del PD che si vedevano traditi dal loro rappresentante seduto ad un tavolo di ristorante? Ma questo mi consente di allargare il discorso sui diritti dei manifestanti, i quali devono potersi esprimere liberamente, applaudendo, fischiando, gridando, giungendo perfino all’invettiva quando è necessaria. E questo deve essere sempre rivendicato anche di fronte a quei sepolcri imbiancati che sostengono che certe cose non si fanno, che non è politicamente corretto gridare, quelli che vorrebbero tutti i cittadini come tanti soldatini di piombo sordi e muti.
A ben pensarci, insieme all’Istituto del Referendum, la possibilità della gente di potersi esprimere, è una delle poche cose che rimangono; il resto è costituito dalla solita crocetta sulla scheda elettorale che spesso consente di ottenere una democrazia poco degna di questo nome.
Allora il Movimento 5 Stelle deve aspettarsi ulteriori denigrazioni e un fuoco concentrico su di esso. Come potrà difendersi? Mostrando armonia e compattezza fra i suoi rappresentanti, e poi di restare alle regole inflessibilmente e alle strategie che si è dato.” Mario Albanesi