Artigiani che scompaiono

“Parlo da artigiano che continua il suo lavoro di tappezziere arrivato alla terza generazione. L’attività l’ha iniziata mio nonno nel 1928. Ho un negozio riconosciuto “storico” dal Comune di Roma, in affitto dall’ATER che adesso ha pensato bene di aumentarmi l’affitto del 130% dai 1.000 euro che pagavo ai 2.300 richiesti alla scadenza del contratto. In parole povere sta cercando di farmi chiudere bottega. L’ATER qui dove sto io ha altre botteghe chiuse da decenni e a me che pago l’affitto regolarmente mi stà dando lo sfratto. Il tutto è documentabile. Questo per dire come lo Stato gestisce i suoi beni e le sue risorse sul territorio. Senza considerare la crisi economica che mi fa faticare anche a pagare quei mille euro mensili.” claudio ferranti