Passaparola – Un Paese senza sovranità – Intervista a Stefania Limiti

Un Paese senza sovranità
(14:00)

“Dobbiamo ricostruire questa nostra memoria, capire che cosa è successo, che ha voluto la strategia della tensione. Dobbiamo farlo non solo per onorare le vittime delle stragi, ma per capire chi ha voluto che il nostro Paese fosse così ingovernabile, così fragile, non in grado di esprimere una propria sovranità.
Però la verità dobbiamo conquistarcela, è un lavoro di ricomposizione che va fatto in ogni sede possibile, perché la ricostruzione della memoria politica del nostro passato è la premessa fondamentale per il nostro futuro.” S. Limiti

Intervista a Stefania Limiti giornalista e autrice de “Doppio livello

Ombre sul nostro passato (espandi | comprimi)
Buongiorno e un saluto a tutti gli amici del Blog di Beppe Grillo, io mi chiamo Stefania Limiti, sono una giornalista e autrice di alcune inchieste che ripercorrono gli anni bui della nostra Repubblica, gli anni della strategia della tensione.
Ancora oggi non sappiamo la verità di molti fatti drammatici avvenuti nel nostro paese e, soprattutto, sono rimasti impuniti i responsabili e questo non ha dato la possibilità di dare delle risposte al sacrificio delle vittime, ai loro famigliari. Questo è un tema che tormenta la nostra coscienza collettiva.

La Rete Atlantica (espandi | comprimi)
L’esistenza della Rete Atlantica va collocata e compresa nello scenario internazionale del dopoguerra, quando l’Italia si è trovata a essere un Paese controllato, geograficamente collocato in una posizione molto delicata, e è stato un paese a cui è stata impedita una propria sovranità, una propria via nazionale, di ricostruzione delle proprie scelte in politica estera, delle proprie scelte nelle strategie di sviluppo e questo perché tutto era stato impostato. Le istituzioni erano state infiltrate e tutto è stato fatto in modo che l’Italia potesse essere impermeabile a qualsiasi penetrazione delle forze comuniste e progressiste.
I frutti di quella politica sono molto lunghi nel tempo e probabilmente li stiamo ancora pagando oggi.