Tagliare si può, volare si può

>>>Oggi, 14 febbraio, sono a Susa, ore 17.30, piazza della Repubblica. Domani, 15 febbraio, sarò a Ivrea, ore 17, Piazza Ottinetti, e a Novara, ore 21, piazza Martiri. Seguite le dirette su La Cosa! >>>

La spending review di Rigor Montis si è fermata alle enunciazioni e al morbido suono della parola inglese “riviuuuù“. Il governo Monti ha aumentato le tasse, non ha fatto altro. La spending review non è stata fatta, ma la taxation review è stata strafatta, al punto che per le partite iva, gli artigiani, i piccoli imprenditori e tutti coloro che sono soggetti agli studi di settore può essere più conveniente stare a casa che andare al lavoro. E’ necessario, prima del crollo delle entrate fiscali per la chiusura delle imprese al ritmo di 1.000 al giorno, tagliare senza guardare in faccia a nessuno. L’Italia è una mongolfiera che sta perdendo quota, vanno buttati fuori bordo i costi inutili. Per farlo è necessario un governo di salute pubblica che può essere garantito solo da una vittoria del MoVimento 5 Stelle. Per tagliare c’è solo l’imbarazzo della scelta:
– accorpamento dei comuni sotto i 5.000 abitanti (subito)
– modernizzazione e informatizzazione della macchina dello Stato centrale con un taglio del 30% dei costi (in 5 anni)
– cessazione di ogni missione di pace, in realtà vere missioni militari, all’estero (subito)
– eliminazione Province (subito)
– stop alla costruzione di opere inutili come la Tav in Val di Susa, la Gronda a Genova, la Pedemontana in Lombardia (subito)
– eliminazione contributi all’editoria (subito)
– eliminazione di ogni auto blu tranne per il presidente della Repubblica e del Consiglio (subito)
– eliminazione contributi elettorali ai partiti (subito)
– riduzione di almeno la metà delle consulenze esterne per lo Stato e per gli enti locali (subito)
– Recupero dei 98 miliardi di euro evasi dalle società di slot machines (subito)
– Taglio di 2/3 delle spese del Quirinale (subito)
– Adozione di software open source per la Pubblica Amministrazione (subito)
– Adeguamento stipendi dei parlamentari a media europea (subito)
– Diminuzione del numero parlamentari del 50% (durante la legislatura)
– Rinuncia all’acquisto dei cacciabombardieri F35 (subito)
– Efficienza/risparmi acquisti per la Sanità per un 1/5 della spesa (subito)
– Taglio/vendita di due canali RAI nazionali (subito)
– Taglio Expo 2015 (subito)
– Dimezzamento stipendio e numero consiglieri regionali (subito)
– Taglio delle pensioni sopra i 5.000 euro lordi mensili (subito)
Insieme ai tagli elencati va inserito il reddito di cittadinanza presente in molte nazioni europee, come la Germania, per chi non abbia un lavoro.
Tagliare si può, volare si può.