Passaparola – I venti anni peggiori della nostra vita – Beppe Lopez

I venti anni peggiori della nostra vita
(07:00)

>>> Oggi 5 febbraio sono a Carbonia, piazza Marmilla, ore 16 e a Cagliari, piazza dei Centomila, ore 21. Domani 6 febbraio sarò a Padova, Piazza delle erbe, ore 17 e a Venezia, ore 21. Seguite le dirette su La Cosa! >>>

Il Passaparola di Beppe Lopez, giornalista e scrittore, autore di “Antologia del ventennio (1992-2012)

Un saluto a tutti gli amici del Blog di Beppe Grillo, mi chiamo Beppe Lopez. C’è una caratteristica di questo ventennio, che forse è il peggiore di tutta la nostra storia repubblicana. C’è stato un intreccio, una marmellata tra televisione, politica, cultura, informazione, giornali.
In una qualche maniera tutti hanno rappresentato e recitato qualche cosa. Purtroppo in questi venti anni il livello della dignità istituzionale, della consapevolezza di svolgere certi ruoli, in sostanza il livello di quello che, una volta, si sarebbe definita la classe dirigente di questo Paese, mai era trascesa a livelli così bassi. Abbiamo avuto una serie di volgarità, di megalomanie, di smancerie, da mettere insieme veramente un teatrino, che però documenta tristemente un’epoca reale attraversata dal nostro Paese.
È già successo in altri tempi che ci fossero intellettuali superbi, questo è sempre avvenuto, però ci sono cose che in questi venti anni non si erano mai viste.
Prendiamo Giuliano Ferrara, che a un certo punto ha fatto un lungo pezzo sul suo giornale in cui ha spiegato come e perché ha fatto l’agente dalla Cia, non è successo niente! Ferrara, è molto significativo di questa epoca, ha detto un’altra cosa, registrata nel mio libro. Ha scritto: io ho attaccato i nemici prima di Craxi e poi di Berlusconi non perché sono i peggiori, ma perché detesto i migliori! E quindi l’impudenza, peraltro nel caso di Ferrara, giustificata a livello culturale.
E’ passato in silenzio che Bertolaso, il vecchio responsabile della Protezione civile e poi coinvolto, costretto a dimettersi, coinvolto dagli scandali, a un certo punto dopo che in Italia ha fatto una nevicata terrificante ha scritto sul Corriere della Sera: “Grazie neve, grazie neve per averci ricordato l’utilità della Protezione civile.
Ma ci sono personaggi anche probabilmente più di colore di Ferrara … c’è stato Vladimir Luxuria, una trans gender fatta deputata dalla Rifondazione Comunista, e per essa dal suo segretario Bertinotti, che intervistata da un giornalista del Corriere della Sera sui suoi trascorsi dice a un certo punto quasi indignata: Ma le sembra proprio sconveniente che una comunista possa prostituirsi?! Ci sono delle cose in questo libro straordinarie, ci sono degli atti di adulazione che sono dei campioni universali di grandissima cortigianeria.
Stiamo parlando di quella definita Seconda Repubblica, per la verità si è definita tale quasi per nascondere i danni fatti da quelli che hanno chiamato questa Seconda Repubblica, nella Prima Repubblica sono gli stessi che si sono arricchiti. A iniziare appunto da Berlusconi, che nella Prima Repubblica ha accumulato il potere economico e mediatico. Per altri invece la Seconda Repubblica non sarebbe nata nel 92-94 con la discesa in campo del cavaliere, ma una quindicina di anni prima, tra il 79 e l’84, quando Berlusconi ha dato vita alla tv commerciale in Italia, regalando agli italiani i sogni nel cassetto di Buongiorno, Drive In, la trasmissione scollacciata e naturalmente i puffi.
Ritengo che se di Seconda Repubblica bisogna parlare bisogna riferirsi non alla fine del craxismo, negli anni della nascita della tv commerciale, ma agli inizi e albori del craxismo, cioè quando a fine anni 70 fu interrotto in Italia il processo di democratizzazione e modernizzazione, il culmine di questo evento fu l’assassinio di Aldo Moro, soprattutto perché per la prima volta la storia di questo paese veniva trasformata radicalmente, interrotta dall’esterno, dagli interessi delle due superpotenze affinché nulla cambiasse in Italia.
In sostanza questi sono stati i venti anni peggiori della storia repubblicana, i venti anni peggiori della nostra classe politica, istituzioni e vita pubblica.
E’ dalla fine degli anni 70 che si logora il tessuto che aveva tenuto insieme la società italiana. Venti anni, i peggiori della nostra vita, non solo istituzionale, ma anche economica, hanno coinciso con un altro fenomeno, che invece apre una prospettiva positiva, cioè la nascita e lo sviluppo della rete.
Tutto ciò che è avvenuto grazie a internet, ai blog, ai siti, ai social network, è avvenuto in contrasto, in opposizione alla politica ufficiale, alla cultura ufficiale, in modo ovviamente non ancora organico e incisivo, però già nascono nuovi protagonismi, nuove forme di aggregazione, addirittura nuovi protagonisti politici, come sappiamo, nuovi meccanismi di formazione dell’opinione pubblica. Per il resto basti pensare a chi ci ospita, si pensi al successo di un giornale come il Fatto Quotidiano e una serie di altre iniziative editoriali, anzi di un grande mercato editoriale librario e in digitale che è cresciuto contro e in opposizione al sistema dei partiti e della politica ufficiale, ora tutto questo ci consente di poter dire che si possa fare punto e a capo. Ora anche questo libro “Antologia del ventennio” ci aiuta a fare punto e a capo, perché ci sono alcune cose che non vanno dimenticate.
Non va dimenticato ciò che è documentato qui, tutte le sconcezze, le volgarità, le prevaricazioni di quella che si chiama classe dirigente.
E’ documentato per esempio quello che ha consentito a Berlusconi di passare per capo di una Italia berlusconizzata, Questo Paese è apparso quello che non è, grazie a queste mistificazioni e alla mancanza di una proposta politica alternativa, in questo libro ovviamente anche ripreso la dichiarazione di Violante, in pieno Parlamento, in cui ricordava che il PD aveva consentito a Berlusconi di essere eletto pure essendoci una legge che proibiva ai detentori di concessioni pubbliche di essere eletti in Parlamento e di aver consentito a Berlusconi di arricchirsi proprio negli anni del governo di centrosinistra.
Concludo invitando tutti gli amici a fare il passaparola.