nega l’evidenza nonostante la dichiarazione del direttore dell’Unità di Urologia, Dott.Cuzzocrea: “Non è possibile alternare medicazioni oculistiche ed esplorazioni rettali nello stesso ambulatorio. So che l’Ausl in una nota ha detto che per i pazienti ci sono percorsi separati, ma non è vero niente. L’ambulatorio in cui si fanno le medicazioni è unico, noi facciamo manovre urologiche delicate come esplorazioni rettali, cambio cateteri, e subito dopo entrano i pazienti esterni che nella stessa stanza vengono visitati dall’oculista. Il Pronto soccorso è stato sistemato proprio a metà dell’area di degenza di Urologia, dove ci sono malati anche gravi. Abbiamo già avuto molte lamentele.“. Da ieri pomeriggio hanno iniziato ad arrivarmi telefonate e mail che denunciano situazioni imbarazzanti: pazienti uomini e donne nella stessa stanza, medici e infermieri costretti a turni massacranti e a condizioni di lavoro molto difficili, pazienti deceduti che restano in camera per ore accanto agli altri pazienti, carenze di organico, ecc. Ieri mattina intorno alle 9.30, 2 carabinieri dei Nas sono andati a fare un primo sopralluogo al Maggiore e alle 15 erano ancora là a prendere informazioni. Peccato che si debba arrivare a questo per abbattere il muro di viltà che alcuni dirigenti Ausl hanno evidentemente costruito senza alcuna remora.” Massimo Bugani, M5S Bologna
“Il paziente con problemi agli occhi resta fuori dall’ambulatorio in attesa che la visita urologica finisca. Poi il paziente con problemi alla vescica esce e nello stesso identico ambulatorio entra il cittadino con problemi agli occhi. Questo è ciò che è accaduto dal 24 dicembre nel reparto di Urologia del Maggiore, ma la direzione dell’Ausl